17-01-2015 ore 16:00 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Stop ai furgoni nel centro storico. Gianemilio Ardigò, Verdi: “una nuova visione culturale che aspettiamo da anni”

Presentato lunedì mattina, il Pums – Piano urbano per la mobilità sostenibile – ha ricevuto l’assenso di tutte le associazioni di categoria dei commercianti. “Prendo atto – interviene Gianemilio Ardigò, dei Verdi europei – che l’amministrazione voglia finalmente risolvere la situazione ormai divenuta insostenibile dell’ingresso in città dei furgoni per le merci di piccola e media taglia”.

 

La mozione del 2005

“Nel 2005 e successivamente nel 2006 – ricorda Ardigò – feci approvare in consiglio comunale una mozione in merito, avallata e concretamente fattibile visitando le sedi logistiche di Vicenza e Lucca. Lo scopo dell’iniziativa era quello di creare un centro, gestito da una cooperativa con un dirigente del Comune, su area comunale. Il discorso si completava con il trasporto, durante tutto il giorno, con un mezzo ecologico (elettrico) da e per i negozi. Il tutto seguito tecnologicamente da un software che con codici a barre in qualsiasi movimento ne rilevava la situazione corrente”.

 

Giustificazioni di parte

I costi del progetto presentato dai Verdi sarebbero stati completamente a carico dei trasportatori; il piano sarebbe partito con i pacchetti di piccola e media taglia, per poi provare ad estendersi agli altri settori di vendita. “Oggi mi sembra – nota Ardigò – che vi siano già molte incomprensioni, giustificazioni di parte e assenza propositiva di voler partire. Nella prima fase occorre selezionare un settore, verificare quanti commercianti possano aderire al progetto e poi proseguire”.

 

No al pessimismo

Le titubanze espresse dal direttore Confesercenti di Cremona, Giorgio Bonoli, in merito alla complicata risoluzione delle criticità del Pums non sono piaciute a Gianemilio Ardigò. Specialmente in questa fase, osserva l’ex consigliere comunale, “noi siamo per l’ottimismo dell’azione che è meglio del pessimismo del pensiero”.

 

Una nuova visione culturale

“Per il momento – conclude Ardigò – si prende atto che l’amministrazione voglia almeno discuterne e portare all’attenzione delle produttività commerciali e alla cittadinanza; un modo alternativo di considerare importante la salute, l’ambiente con una nuova visione culturale che aspettiamo da anni”.

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