16-12-2021 ore 16:52 | Politica - Dal cremasco
di Andrea Galvani

Case e ospedali di comunità. Per Piloni ‘uno schiaffo al cremasco’. Gallina ‘soddisfatto’

La regione Lombardia ha deliberato la localizzazione dei terreni e degli immobili per la realizzazione delle case di comunità (218 in tutto, 15 nell’Asst Val Padana), degli ospedali di comunità (71 in tutto, 9 nell’Asst Val Padana) e delle centrali operative territoriali (101 in tutto, 9 nell’Asst Val Padana). Nel nostro territorio sono interessate Rivolta d’Adda, Crema e Soncino: a Rivolta (presso l’ospedale santa Marta) sono previsti una casa e un ospedale di comunità, a Crema (all’ex mutua in via Gramsci) una casa della comunità e una centrale operativa territoriale, mentre a Soncino un ospedale di comunità. A Crema e Rivolta le strutture sono di proprietà del sistema sanitario regionale, mentre a Soncino dell’ente locale. Facciamo una premessa. L’Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha realizzato un’approfondita analisi del modello e dei risultati raggiunti (o clamorosamente mancati) dalla riforma del sistema socio sanitario lombardo (Lr 23/2015). Al termine dei lavori ha comunicato che va realizzata una casa di comunità ogni 20 mila abitanti: la Lombardia ha deciso di individuarne una ogni 50 mila adducendo come motivazione la mancanza di risorse economiche.

 

Uno schiaffo”

Secondo il consigliere regionale Matteo Piloni (Pd) le scelte della regione sono “uno schiaffo al territorio cremasco: siccome qui si parte da zero e i soldi del Pnrr non sono sufficienti, la regione non ci mette del suo”. Andiamo per punti. Cosa non va nel Cremasco? “la regione ha indicato solo due Case della comunità su un bacino di 165 mila abitanti. Serve almeno una terza casa di comunità, che ad oggi non è ancora stata individuata”. Rispetto alle disposizioni di Agenas dovrebbero essere otto, quattro volte tanto.

 

Ospedale di comunità a Soncino

Nella delibera regionale spicca l’autorizzazione di un “ospedale di comunità a Soncino e non una casa di comunità”. Piloni sottolinea che “per farlo vengono usati spazi del comune, accanto a spazi della Fondazione Soncino onlus. La domanda che sorge spontanea è: chi gestirà domani questi 20 posti letto? Chi è la presidente della Fondazione? La parlamentare leghista Comaroli, mentre il sindaco è il segretario di Forza Italia, Gallina: non è questo il modo di rafforzare la medicina del territorio, perché si sta facendo un piacere ad una Rsa a discapito di altre e non si stanno facendo gli interessi del territorio”.

 

Immobile di via Gramsci inadeguato

Veniamo a Crema. Invece di fare una casa della comunità all’ex tribunale, si è scelto l’immobile di via Gramsci: “gli spazi non sono adeguati, mancano anche i parcheggi. Gli uffici finiranno per essere spostati altrove, dove l’ospedale dovrà pagare un affitto. L’ex tribunale, a sto punto? Le parole di Fontana non contano niente? Questa, ad oggi è la situazione del potenziamento della medicina di territorio sul cremasco”. Per il consigliere del Pd “siamo ben lontani dal dare una soluzione alle istanze dei sindaci e soprattutto dei cittadini”.

 

Gallina: “che soddisfazione”

Per il sindaco di Soncino, Gabriele Gallina, “oltre alla soddisfazione di veder localizzato un ospedale di comunità nel nostro comune, ritengo che dando un’occhiata alla cartina geografica si intuisca subito la logica delle scelte fatte da regione Lombardia. Abbiamo Crema al centro del nostro territorio: ospita presidi sanitari e sociosanitari importanti; poi tre ospedali di comunità che si irradiano nelle tre direttrici principali, Rivolta d’Adda verso Milano, Soncino verso Brescia e Soresina verso Cremona. Credo che regione Lombardia abbia fatto un buon lavoro al servizio di tutto il nostro territorio”.

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