Partiamo dal fatto concreto: il Consiglio comunale, all'unanimità, ha approvato una mozione che si oppone alla restituzione del milione di euro erogato dall'allora Giunta Formigoni al Comune di Crema e quindi alla Fondazione Charis per la realizzazione della scuola di viale Europa, conosciuta come la Scuola di Cielle. Come tutti sanno l'opera non è stata conclusa e la Regione ha chiesto al Comune di avere indietro il denaro. Per il Comune la richiesta della Regione è illegittima ed è necessario che si rifaccia sulla Charis.
“Avvenuta compensazione”
Facciamo quindi un passo indietro: in apertura di seduta, dopo il minuto di silenzio in segno di solidarietà e rispetto per le vittime degli attentati di Parigi, il sindaco Stefania Bonaldi ha tenuto una comunicazione – integrale in allegato – per fare il punto su quanto sta accadendo, visto che la Regione Lombardia, ad oggi, ha già trattenuto “complessivamente circa 187.500 euro” come compensazione di quel famoso milione di euro.
Patto di stabilità
“Se Regione Lombardia nelle prossime settimane non sbloccherà questi importi e se non verserà le somme dovute anche in relazione agli interventi sulla sicurezza stradale per 350 mila euro – ha aggiunto il sindaco - il Comune di Crema sarà per l’anno 2015 fuori dal Patto di stabilità. Con tutto ciò che ne consegue”. Secondo Partito democratico, SeL e Rifondazione Comunista – intervenuti con Teresa Caso (nella foto in alto), Emanuele Coti Zelati e Renato Stanghellini - l'amministrazione Bruttomesso ed in particolare gli ex assessori Laura Zanibelli (nella foto in basso) e Simone Beretta, oggi capogruppo di Ncd e Forza Italia, sono i maggiori responsabili di quanto accaduto.
I momenti cruciali
Per quale motivo? Ecco la ricostruzione dei consiglieri di maggioranza: “a giugno 2011 viene saldata la terza tranche del milione di euro, come prevedeva il Protocollo d'intesa siglato da Comune, Regione e Charis e sottoscritto nel 2008. A fine luglio il Comune di Crema, cui faceva capo il controllo dei lavori, conclude l'iter dell'erogazione”. Eppure la Regione, “che in tre giorni aveva processato l'iter per erogare 4 milioni e mezzo di euro alla scuola privata, a fronte di soli 400 mila euro per le scuole di tutta la Provincia”, tre mesi dopo risponde al Comune per dire che “le attività rendicontate non permettevano la fruibilità dell'opera”, di fatto smentendo il Comune, secondo cui tutto procedeva regolarmente. Secondo la maggioranza attuale, la Giunta Bruttomesso avrebbe dovuto opporsi al provvedimento regionale, che di fatto modificava unilateralmente gli accordi sottoscritti.
“La coscienza a posto”
I due consiglieri di minoranza hanno ribadito la propria serenità; in particolare, al riguardo, Simone Beretta è stato molto chiaro: “ho la coscienza a posto”. Nel caso la Regione decidesse di proseguire nella richiesta della restituzione del denaro da parte del Comune, la maggioranza ha spiegato molto chiaramente che si sarebbe rifatta sui firmatari degli atti dell'epoca attraverso azioni legali; eventualità che ha fatto sbottare il capogruppo di Forza Italia: “stasera se ci sarà ancora qualche negozio aperto andrò a comprare un salvadanaio per metterci dentro qualche monetina”.
La mediazione
Ricomposto l'ordine in aula, i lavori sono stati sospesi nel tentativo di trovare un accordo bipartisan ed arrivare alla stesura di una mozione condivisa da opporre all'azione regionale. Detto fatto ed alla prova dell'aula, il documento ha ottenuto l'unanimità. Da sottolineare che alla votazione non ha preso parte Alberto Torazzi, capogruppo della Lega Nord, uscito dall'Aula qualche minuto prima.