16-07-2024 ore 08:38 | Politica - Cremona
di Eliana Lanfranchi

'No alla legge 55 del 2024. Contrari all'obbligo di iscrizione all'albo per educatori e pedagogisti'

Lo scorso 9 aprile, il senato ha approvato all’unanimità la legge che istituisce l’ordine delle professioni pedagogiche ed educative, costituito dall’albo dei pedagosti e da quello degli educatori professionali socio pedagogici. Educatori e pedagogisti saranno obbligati ad iscriversi ai loro rispettivi albi entro il prossimo 6 agosto per poter esercitare la propria professione. Il partito di rifondazione comunista Cremona, i giovani comunisti di Cremona e l’unione sindacale di base (Usb) hanno preso pozione contro la legge 55/2024.

 

‘L’albo non valorizza le professioni’

“Come rifondazione comunista e giovani comunisti contestiamo questa legge non solo per la sua inutilità in quanto i lavoratori hanno già dimostrato di essere in possesso dei requisiti necessari ad esercitare la professione al momento dell’assunzione, ma anche per i costi che si ripercuoteranno ogni anno sulle loro tasche, come l’iscrizione all’albo, i corsi di formazione e l’assicurazione. Non è con un albo che si valorizzano due importanti professioni come quelle educative e pedagogiche, ma con il riconoscimento di un salario più dignitoso di quello che viene corrisposto loro attualmente. Uniamo quindi la nostra voce a quella dei sindacati di base chiedendo il ritiro della legge 55 e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro qualora qualcuno rifiuti d’iscriversi all’albo”.

 

Rimandare la scadenza

Anche l’unione sindacale di base si è dichiarata contraria alla leegge numero 55 del 15 aprile 2024. “Bisogna tutelare la professionalità senza mettere a rischio occupazione, servizi e condizioni contrattuali. La nostra contrarietà riguarda l’obbligo d’iscrizione all’albo per tutte le educatrici e gli educatori socio pedagogici, non solo in libera professione ma anche per quelli che operano sia a gestione diretta che in appalto sia presso cooperative che in altre aziende private in appalto o convenzione. Il prestigio o meno delle professioni non passa attraverso l’iscrizione ad un albo Chiediamo che vengano tutelati tutti i posti di lavoro, che nessuno possa essere demansionato o addirittura licenziato per questa assurda pretesa. Come Usb non solo chiediamo che venga rimandata a data da destinarsi la scadenza del prossimo 6 agosto, ma di escludere da tale obbligo tutte le educatrici e educatori che operano in regime di lavoro dipendente sia privato, cooperativo o pubblico”.

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