Il movimento cinque stelle cremasco rilancia un tema tanto ‘antico’ quanto di stringente attualità: l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti delle pensiline del mercato coperto di via Verdi. Più volte promosso (senza ottenere soddisfazione) dai Verdi, in particolare da Gianemilio Ardigò, con più o meno accese frizioni con la maggioranza consiliare di cui faceva parte, il progetto viene oggi rilanciato e corredato da una serie di dati dal candidato pentastellato, Manuel Draghetti.
I 1400 pannelli installabili
“Partiamo da qualche dato: in totale è di circa 3.593 metri quadri la superficie del mercato coperto di Crema. In particolare: 608 mq per la prima campana, quella vicino all'acquedotto; 741 mq la seconda campata, 943 mq la terza e 1301 la quarta. Un pannello fotovoltaico inclinato, con produzione a picco di 0,450 kW occupa all'incirca 2,5 circa metri quadri. Pertanto, una stima al ribasso è di 1400 pannelli installabili solo sui tetti del mercato coperto e con questi numeri si può arrivare ad una potenza installata di 630 kWp, che nelle nostre zone garantisce una produzione annua di oltre 630 MWh, ai quali si possono abbinare più moduli d'accumulo per poter stoccare l'energia non autoconsumata”.
Investimento da 1,2 milioni
Secondo Draghetti “l’investimento per il mercato coperto sarebbe di circa 1,2 milioni di euro ed il tempo necessario per rientrare dall'investimento di un impianto è di circa cinque o sei anni. Tempi che si dimezzano se l'impianto fa parte di una comunità energetica o se si sfruttano bandi nazionali, regionali ed europei. Nel caso di una comunità energetica infatti l'energia autoconsumata dalla comunità viene remunerato dagli incentivi statali. Considerando che gli impianti hanno una durata di 20 anni il ritorno sull'investimento è altissimo. Oltre al ritorno economico per la riduzione dei costi di bolletta, si avrebbe anche un impatto positivo sull'ambiente e sulla povertà energetica”.
Comunità energetiche
I cinque stelle cremaschi sostengono che “l'iniziativa farebbe da volano anche ad altre misure di riqualificazione energetica con conversione ad elettrico per la climatizzazione degli uffici pubblici e del parco mezzi comunale. Ora sembra che tutti inseguano le comunità energetiche: meglio tardi che mai! C'è voluto il M5S al governo per legiferare in tal senso con un'apposita legge nazionale nel 2019 e la proposta di una legge regionale nel 2021, oltre che di una mozione, votata all'unanimità, ma rimasta inapplicata, a livello comunale. Ne stiamo parlando da 10 anni nei nostri programmi: finalmente, anche se al momento solo a parole, anche chi governa Regione e Comune da diversi anni si sono svegliati dal torpore”.
Decreto energia
“Inoltre, con il recente decreto Energia, su spinta del M5S, installare pannelli solari viene considerata una manutenzione ordinaria e non sono più necessari permessi particolari. Vale anche per gli edifici di particolare valore storico: se si installano pannelli integrati nelle coperture in punti non visibili dall’esterno non servono permessi, a meno che le coperture non siano realizzate con materiali della tradizione locale”. Per l’M5s, in sostanza, “si risolve un altro inciampo che ha messo in difficoltà tanti cittadini che ora potranno autoprodurre energia e acqua calda, risparmiando in bolletta e aiutando l’ambiente”.