Il partito democratico del territorio si è riunito a Cremona, lunedì 13 gennaio, per fare il punto e discutere sulla legge di bilancio. Tutti gli interventi hanno condiviso un giudizio severo evidenziando una politica che guarda più all’emergenza che al futuro. La serata ha visto la partecipazione di Antonio Misiani responsabile economia e finanze del Pd, Andrea Virgilio sindaco di Cremona, Roberto Galletti segretario Pd cittadino, Sofia Tagliavini responsabile esteri Pd Cremona e Roberto Mariani presidente della provincia di Cremona. Misiani si è focalizzato sulla debolezza strategica della manovra finanziaria, definita una ‘manovra di galleggiamento’. Ha illustrato un’Italia in stagnazione economica e sempre più diseguale. Ha evidenziato l’assenza di un piano strategico per il futuro del paese, soprattutto in vista della fine del Pnrr nel 2026, e ha sottolineato il rischio di una crescente de-industrializzazione.
Sanità, transizione ecologica e digitale
Sulla sanità pubblica, Misiani ha dichiarato: “mancano risorse per affrontare le liste d’attesa e il piano di assunzioni di medici e infermieri”. Ha parlato di una scelta politica chiara a favore del privato. Andrea Virgilio ha rimarcato il ruolo cruciale dei comuni come promotori di coesione sociale e sviluppo: “i territori devono essere laboratori per accompagnare la transizione ecologica e digitale, ma il Governo non facilita questo processo". Il sindaco di Cremona ha lamentato i tagli agli enti locali, che si traducono in minori servizi per i cittadini e in difficoltà per le famiglie più vulnerabili. Ha inoltre sottolineato come i comuni, già provati da anni di crisi, pandemia e altre emergenze, abbiano bisogno di maggiori risorse per adempiere al loro ruolo di collante sociale.
La situazione delle province
Mariani ha puntato l’attenzione sulle gravi ripercussioni che la manovra avrà su province e infrastrutture. Ha criticato l’emendamento del Governo che stanzia 15 miliardi di euro per il ponte sullo Stretto di Messina, definendolo una scelta irresponsabile in un contesto in cui Calabria e Sicilia mancano delle infrastrutture di base. "Non un euro per la prevenzione del dissesto idrogeologico, ma solo per gestire le emergenze”. Il presidente ha poi ribadito l’urgenza di completare la riforma delle province, attualmente depotenziate, sottolineando come un sistema amministrativo efficiente sia essenziale per lo sviluppo del paese. Sofia Tagliavini ha posto l'accento su due temi centrali e spesso sottovalutati: le disuguaglianze e il cambiamento climatico. Ha denunciato uno squilibrio sistemico nella distribuzione delle risorse, con un focus insufficiente sulle giovani generazioni e sulle donne.