Incontro sulle logistiche a Casale Cremasco nella serata di mercoledì 13 novembre. Dopo Rivolta d’Adda, si parla ora di un progetto di 30 mila metri quadri a Castel Gabbiano e un capannone di 33 mila metri quadri a Calvenzano, in prossimità della rotonda per Vailate, che rappresenta il quarto insediamento logistico della zona, in tre anni. All’incontro di Casale Cremasco, promosso dal Partito democratico, hanno partecipato il consigliere regionale Matteo Piloni, il segretario cremasco Daniele Qalliaj e Giorgio Schiavini esperto di pianificazione territoriale che, tra il 2004 e il 2009 hanno seguito ed elaborato i piani d’area di Crema e dei comuni cintura e dell’alto cremasco. L'incontro a Casale Cremasco è stato molto partecipato a testimonianza di una forte attenzione sul tema, e sarà replicato il prossimo giovedì a Vailate 21 novembre (presso la sala civica, ore 21) paese anch'esso interessato da insediamenti di questo tipo sul territorio confinante di Calvenzano.
‘L’area omogenea si sta attivando’
Come ha ribadito Piloni: “non è più il tempo che ogni comune pianifichi la sua area produttiva o artigianale. Serve ragionare in un’ottica di pianificazione territoriale, e credo che la presenza di un’area omogenea che, con il suo braccio operativo individuato in Consorizio it, stanno ben operando per il territorio, rappresentino oggi le condizioni per farlo. Due piani che avevano gettato le basi per un lavoro sovracomunale in materia pianificatoria, approvati in tutti i consigli comunali, ma che poi l’amministrazione provinciale a guida Salini nel 2009 non aveva portato avanti. Se lo avesse fatto, forse oggi il nostro territorio sarebbe stato più preparato di fronte agli insediamenti delle logistiche”.
‘Legge troppo tardi’
"Lo scorso luglio il consiglio regionale ha approvato la nostra proposta di legge per regolamentare gli insediamenti delle logistiche che, negli ultimi anni, hanno è stanno impattando fortemente sul nostro territorio. Non ultimo il discusso insediamento a Castelgabbiano che io ritengo un errore. L'obiettivo della legge è quello di pianificare questi insediamenti a livello sovracomunale, in quanto il loro impatto non riguarda solo il comune coinvolto ma tutto il territorio. Purtroppo questa legge arriva troppo tardi, ben tre anni dopo averla presentata. Tre anni nei quali "i buoi sono ormai scappati", ma che è necessario concretizzare per fare in modo che possa esserci una programmazione condivisa e di territorio, anche in vista delle richieste che potrebbero arrivare per quanto riguarda i data center, una nuova prospettiva di sviluppo che riguarda la sicurezza di dati sensibili”.