15-10-2024 ore 08:28 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Ponte di via Cadorna. Le alternative bocciate, il traffico e la supposta data d’inizio dei lavori

Come procede il progetto di manutenzione straordinaria del ponte di via Cadorna? “Premesso che tutti saremmo contrari alla chiusura del ponte, ma il manufatto è ammalorato e dovrà essere ripristinato nella sua funzionalità, la chiusura è un fatto tecnico”. Si è aperta così la replica dell’assessore ai lavori pubblici, Giorgio Pagliari, all’interrogazione di Laura Zanibelli (Forza Italia). Consapevole dei passati, presenti e soprattutto futuri “disagi per tutta la comunità e la città di Crema”, l’assessore ha aggiunto che “l’obbiettivo principale è di ridurre al minimo i disagi con miglioramenti sulla viabilità attuale e riduzione del traffico in città”. Come? Basandosi sullo studio Percudani.

 

Spalle e impalcato

Ai capigruppo sono state recentemente illustrate “le ipotesi di intervento”, il “dialogo in corso con la Sovraintendenza”, i tempi di realizzazione della riqualificazione. Ciò che manca e Pagliari conta di poterli fornire “a breve”, sono i costi. L’assessore ha raccontato di “un’apertura della Sovrintendenza” e di un’amministrazione “che sta procedendo a presentare il progetto di massima, propedeutico a ricevere la nuova autorizzazione/variante migliorativa”. Cosa prevede? “Il mantenimento delle spalle in essere, che si auto sosteranno scaricandole dal peso e andremo a progettare una struttura di impalcato che sostenga la carreggiata, rispettando la storicità del ponte”.

 

I ponti alternativi

Il comune ha “fatto due studi su ponti alternativi, a nord e sud del ponte attuale”. Sono state “valutate attentamente le possibilità di costruire un ponte alternativo e provvisorio”. Il risultato? Oltre al “problema dei costi, 800 mila euro uno e 1,2 milioni di euro l’altro”, le soluzioni “non risolverebbero o risolverebbero parzialmente il problema”. A questo punto il comune ha incaricato lo studio di Percudani di effettuare un’analisi dei flussi di traffico. In sostanza, all’amministrazione è stato spiegato chiaramente: “non ne vale la pena, anche perché i due ponti avrebbero portato disagi ancor maggiori in altre parti della città”. Un esempio? “I residenti nell’area del peduncolo di via Cadorna non uscirebbero più di casa, mentre nel caso della situazione sud faremmo un intervento molto invasivo”.

 

I prossimi 100 anni

Veniamo ai costi. “Per realizzare un’opera che duri per i prossimi 100 anni – ha ripreso Pagliari - sono in corso di valutazione varie soluzioni. Il nostro parere è quello di trovare le risorse accendendo un mutuo per l’intero importo dell’opera”. Passiamo al crono programma: “l’intenzione sarebbe di iniziare quanto prima, ipotizziamo nel 2025. Chiaramente il cambio di progetto rende alcuni tempi indeterminati, spero che saremo più chiari e definiti nel breve. L’intenzione sarà quella di dare le giuste e corrette informazioni a tutti. Informeremo sui tempi di realizzazione, sui costi, sui mesi di chiusura del ponte e sulla modifica della viabilità a supporto della circolazione stradale sull’asta di via libero comune”. Nel caso vi fossero ulteriori dubbi, Pagliari ha concluso spiegando che “al momento non è pensabile se si vuole un ponte che garantisca la sicurezza e durabilità non chiudere il ponte”.

 

Forza Italia insoddisfatta

In fase di replica, la consigliera Zanibelli ha ribadito di ritenere “doveroso da parte dell’assessorato ai lavori pubblici e del sindaco, tenere informato il consiglio comunale puntualmente sull’avanzamento”. Ha sottolineato che “si tratta del terzo progetto presentato alla Sovrintendenza” e che “il secondo aveva ricevuto ad agosto le autorizzazioni”. Le responsabilità sono in capo alla giunta, ma quando i consiglieri di minoranza cercano di capire qual è la modalità coi quali sono stati presentati, quali sono i progetti e le obiezioni”, si trovano di fronte ad uno scarno verbale. Zanibelli valuta positivamente “la presentazione di un terzo progetto”, perché “nella documentazione che ci avete mandato risulta che la viabilità comunque non sarebbe risolta, che ci sono problemi a monte con proposte che impattano sulle rotonde, quelle sull’ingresso di via Visconti e via Brescia che comportano altri oneri e problemi”. In sintesi, “c’è una carenza in termini di guida dei tecnici”, “non è ancora chiara quale sia la progettualità”, “si va ad assemblee pubbliche, si presentano uno, due e tre progetti”, ma “i tre piloni rimangono” e “alla Sovrintendenza va rappresentato anche il problema della sicurezza derivante dallo stato del letto del fiume Serio”.

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