"Vorrei porre fine alla triste vicenda sollevata sui giornali in merito all’avvicendamento alla Fondazione Benefattori Cremaschi. Il 12 luglio - spiega il sindaco Stefania Bonaldi - dopo avere intuito che difficilmente sarebbe diventato presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, Gianni Risari preferisce al silenzio una serie di esternazioni pubbliche in cui comunica, secondo lui, come l’Amministrazione avrebbe dovuto agire".
L'attacco stizzito
"Ma non solo. A dispetto della bonarietà che si attribuisce, lui sì, stizzito, attacca a freddo e pesantemente la sottoscritta, appellandosi a generiche questioni di metodo, nell’individuazione del futuro presidente. Mi viene da pensare che tali questioni naturalmente sarebbero sparite d'incanto se lui fosse stato il prescelto".
Il colpo di teatro
"Un minuto prima di non essere verosimilmente identificato per il prossimo Consiglio di Amministrazione della Fondazione, dunque, Risari prepara un colpo di teatro per la sua uscita di scena e rovescia le carte in tavola a suo favore con insolita aggressività. Ravviso in questo comportamento proprio i segni della politica che fu. Lo dico con sincero dispiacere e con una profonda delusione - aggiunge Stefania Bonaldi - avendo avuto in passato percezioni diverse verso la persona, al punto da rendermi disponibile per una candidatura con la lista civica che lo sostenne candidato sindaco".
"Lei non sa chi sono io"
"Quando ho pubblicamente sostenuto, il giorno dopo la sua triste esternazione, che fosse finito il tempo dei premi alla carriera, intendevo proprio ribadire che l’immortalità di politici e amministratori va particolarmente oggi a scapito della possibilità per i semplici cittadini, i giovani e i meno giovani, quando competenti, di mettersi in gioco. A stretto giro il mio interlocutore si concede una replica, senza tuttavia spiegare nulla, dove tristemente ripropone il leitmotiv dal sapore stantio "lei non sa chi sono io".
Procedure trasparenti
"Registro che si tratta di una aggressione vuota di contenuti ma ricca di livore. Non posso fare finta di nulla, visti gli sforzi incessanti che sono stati compiuti fino a questo momento per modificare le cattive abitudini di certa politica. Il bando predisposto per la formazione del nuovo Consiglio di Amministrazione della FBC garantisce procedure trasparenti, evitando i cortocircuiti della contiguità che tagliano fuori il meglio dalle competizioni: persone nuove e competenze solide.
La raccomandazione un crimine sociale
"Spesso - prosegue il sindaco - in questi due anni ho ripetuto che considero la raccomandazione un crimine sociale, così come gli incarichi dati per contiguità; forse qualcuno pensava che scherzassi. Nessun parente o amico, nessuna persona vicina alla sottoscritta concorrerà mai a qualcosa che abbia a che fare con il Comune di Crema, tutti gli incarichi sono stati fino a questo punto affidati con procedure inattaccabili, perché vogliamo tutelare il talento a scapito di rovinosi rituali di cui talora la politica non si vuole liberare".
Le competenze adatte
"Anche il bando per la FBC è stato costruito su questa filosofia, pronto a rintracciare le competenze adatte. Potrei accettare disappunto tecnico sul fatto che il bando non fosse perfetto, e valutare immediatamente le osservazioni ricevute, ma di certo non voglio accettare che lo stesso sia giudicato attraverso il filtro delle proprie attese deluse. Non stiamo giocando, si tratta di temi e di realtà troppo serie per farne materia di facili polemiche".
Dosare l'ingombro
"Anche per me la disputa si chiude qui, ma resta la convinzione che persone con tanta esperienza alle spalle dovrebbero dosare meglio il loro ingombro, diventando veicolo di confronti argomentati e sgombri da abitudini culturali che dividono le comunità".