“Dopo oltre dieci anni dalla contestata decisione di procedere alla costruzione del nuovo istituto Racchetti, nel quartiere di san Bartolomeo, apprendere dal presidente della provincia di Cremona che l’iter è ancora allo stadio progettuale, francamente sconcerta”. Secondo Virginio Venturelli la “burocratica informativa della provincia, priva di ogni indicazione sui costi aggiornati e sui tempi realizzativi dell’opera” si accompagna “al silenzio del centro destra e del centro sinistra di Crema”. L’esito è semplice: “rimanda alle reciproche responsabilità amministrative portanti alla situazione in essere”.
La mozione del 2013
“L’avallo iniziale dato sulla ubicazione della scuola ed il disatteso indirizzo contenuto in una articolata mozione, approvata in consiglio comunale nel 2013, richiedente espressamente alla amministrazione provinciale di sospendere la scelta ed il progetto, concentrando le risorse disponibili verso il completamento del complesso scolastico ex Cielle, sono ricordi tutt’altro che dimenticati”. Secondo l’esponente della Comunità socialista cremasca, “dopo aver accordato, infruttuosamente, più varianti di destinazione per cercare di risolvere il problema dell’ecomostro”, l’idea sostenuta lo scorso 3 giugno (clicca per l’articolo di Cremaonline) da Agostino Alloni di abbattere l’edificio e riqualificare l’area, si configura come uno “sperpero definitivo delle risorse pubbliche destinate invece alla sua realizzazione”.
Genialata o fallimento?
Al contrario, per Venturelli il comune di Crema dovrebbe sollecitare un’amministrazione provinciale “insensibile alle ragioni ostative provenienti dalla città e indisponibile ad una rivalutazione oggettiva delle opportunità offerte dall’immobile in liquidazione”. Immobile “ad oggi niente affatto irrecuperabile o convenientemente riconvertibile. L’idea dell’abbattimento delle opere in costruzione (ovvero edificio scolastico, con annessi auditorium, asilo nido, scuola materna, parcheggio interrato, spazi sportivi e altro ancora), ammontanti a circa 11,5 milioni di euro, più che una genialata certifica il fallimento della politica amministrativa di Crema e della provincia sulla questione. Una delle numerose che influenzeranno le alleanze in vista delle prossime elezioni”.