15-05-2015 ore 13:12 | Politica - Dal cremasco
di Andrea Galvani

Cremasco area vasta omogenea, a Villa Corti si scrive la storia. Oggi l'incontro dei sindaci del territorio

Oggi alle 17, a Pieranica, presso villa Corti, i sindaci del territorio si sono ritrovati per discutere e candidare il Cremasco ad essere Area vasta omogenea. All'appuntamento hanno partecipato in veste di osservatori molto interessati anche i vertici di Scrp, la Società cremasca reti e patrimonio, oltre ai consiglieri regionali eletti nel Cremasco ed i capigruppo di maggioranza e minoranza del Consiglio comunale di Crema.

 

Polo attrattivo e baricentrico

Come spiegato dal sindaco Stefania Bonaldi (qui il testo dell'intervista dello scorso 17 aprile), il fatto di autodeterminarsi come Area vasta omogenea “consentirebbe al nostro territorio di mantenere la propria identità e rafforzarla, ma anche di diventare a sua volta polo attrattivo e baricentrico anche per i territori limitrofi, attualmente collocati in altre province: alludo in particolare al Trevigliese, così come a realtà della Bassa bresciana, che già oggi guardano con interesse a quanto sta succedendo nel Cremasco”.

 

Il dibattito

Nelle settimane scorse non sono mancati i contributi al dibattito promosso dal sindaco di Casale Cremasco e Vidolasco Antonio Grassi e sintetizzato in questo assunto: “Repubblica del Tortello al capolinea, “il killer è l'area Vasta”. Se per Aldo Casorati, sindaco di Casaletto Ceredano, “è ora di unire idee, energie e risorse”, per Antonio Agazzi “l'incognita è la classe politica” e per Matteo Piloni si tratta invece di uno “strumento di rilancio del Cremasco”.

 

Il futuro

L'incontro di oggi ha offerto l'occasione di condividere scelte strategiche per il futuro in materia sanitaria e di trasporto pubblico, scongiurando la possibilità di essere assorbiti da altri territori e divenirne la periferia. Dopo la presa di coscienza e la condivisione di un percorso comune, alcuni sindaci e amministratori saranno chiamati a redarre un documento di indirizzo da ratificare in ogni Consiglio comunale del territorio e quindi sottoporre all'esame regionale. A breve potrebbe quindi nascere l'Area cremasca.

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