A livello politico prosegue il dibattito sul riutilizzo dell’ex tribunale di Crema, soppresso dal decreto legislativo 156 del 7 settembre 2012 insieme ad altri 30 tribunali d’Italia nell’ambito del progetto di revisione della geografia giudiziaria messa in atto dal governo Berlusconi e siglata dal ministro Nitto Palma. Nei giorni scorsi (qui il dettaglio) il Comune di Crema ha aggiornato il piano dei servizi, inserendo la destinazione sanitaria per l’ex tribunale. Nel frattempo, chiuso il bando per la riqualificazione, la ditta aggiudicatrice, ovvero la Fm immobiliare di Castiglione delle Stiviere ha circa 5 mesi di tempo per consegnare un progetto definitivo e stipulare un’apposita convenzione col Comune di Crema. Documento che andrà vagliato in commissione ed approvato in consiglio comunale.
Il progetto di riutilizzo
In estrema sintesi, è prevista la “concessione in diritto di superficie per 42 anni al costo di 70.000 euro l’anno”. Nella proposta progettuale è inserita “la suddivisione del fabbricato in due macro attività: la prima attività sanitaria e uffici al servizio del cittadino (di carattere pubblico)”, la seconda “attività sanitaria costituita da poli ambulatori medici (privato accreditato)”. Il pubblico è l’Ospedale di Crema, mentre il privato dovrebbe essere la Sanitas. A livello politico non sono mancate le critiche alla maggioranza dalle forze di opposizione.
La proposta dei socialisti
Veniamo alla novità. La Comunità socialista cremasca chiede ai vari gruppi consiliari “un supplemento di analisi, prima di autorizzare definitivamente la convenzione”. Il tutto con l’obiettivo di “puntare a permutare l’immobile, di proprietà comunale, stante l’impossibilità di essere ripristinato alle funzioni originarie, con quello degli ex Stalloni, di proprietà della Regione”. Senza intermediazioni di sorta e avendo “un valore catastale equivalente”, lo scambio delle proprietà offrirebbe “alla Regione la possibilità di tessere relazioni dirette con l’Ats Val Padana”. L’Asst di Crema, “in cerca di nuovi spazi per trasferivi ambulatori e uffici, oggi sparsi in più strutture”, potrebbe concentrare i servizi e risparmiare “costi d’affitto tutt’altro che lievi”.
“Motivi di interesse pubblico”
Per il Comune di Crema, “rispetto all’introito di 70 mila euro l’anno per 40 anni derivante dall’affitto dell’ex tribunale”, sarebbe “un’occasione difficilmente ripetibile intervenire nel recupero, nella fruizione e nella valorizzazione dello strategico complesso degli ex Stalloni, senza i condizionamenti attuali”. Data la possibilità di “interrompere l’aggiudicazione del bando per motivi di interesse pubblico senza alcuna penalità, sarebbe veramente un peccato non esperire il tentativo”.