15-03-2016 ore 16:15 | Politica - Casale Cremasco
di Andrea Galvani

Varchi elettronici, c'è chi dice no. Antonio Grassi: “utilissimi ma non indispensabili”

I sindaci cremaschi martedì 15 marzo si ritroveranno per decidere se affidare ac Scrp la realizzazione del progetto dei 58 varchi elettronici nel Cremasco, qui i dettagli. Le forze dell'ordine lo ritengono indispensabile, del medesimo avviso molti amministratori, tra i quali il sindaco di Crema e di Spino d'Adda, mentre Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco appare poco convinto: “Nessuno contesta il ruolo di primo piano dei varchi elettronici tra i sistemi a disposizione per aumentare la sicurezza del territorio. Nessuno contesta la loro utilità. È stato riaffermato in numerose occasioni e in diversi contesti, ripetuto in tutte le salse. È inutile che i sostenitori del progetto, insistano su questo concetto. È ammirevole la loro dedizione alla causa e viene da pensare ai missionari nel sud del mondo o ai testimoni di Geova”.

 

Il mantra “sicurezza garantita”

“Tutti, ma proprio tutti – prosegue - condividono l’importanza dei varchi per la sicurezza. Le divergenze sorgono quando prevale il mantra ‘varchi uguale sicurezza garantita’ e chi non salta cattivo è. E qualcuno non ha saltato. Insistere con questo ritornello per indurre un senso di colpa negli scettici e costringerli a saltare non porta da alcuna parte”.

 

Costi e benefici

Per il sindaco di Casale Cremasco “i varchi sono utilissimi, ma non indispensabili e il rapporto costi/benefici non è mai stato discusso. Così come mai è stato sviscerato in maniera analitica il capitolo delle risorse a disposizione. Ecco: questo è il nocciolo della questione, non l’utilità dei varchi che è assodata. Utili non indispensabili. Utili a chi? A polizia di Stato e Carabinieri. Decisamente meno alla polizia locale. E allora perché devono essere i comuni a sobbarcarsi l’intera spesa?”

 

Le risorse di Scrp

Grassi ricorda che il numero dei varchi è cambiato tre volte nell’arco di 15 mesi, passando da una ventina ad una sessantina: “Chi paga? Scrp? Scrp ha le risorse necessarie per un intervento di 1 milione e 57 mila euro esclusa la manutenzione pari a 111 mila e 900 euro l’anno? Saranno utilizzati gli introiti dell’operazione Lgh-A2A? I comuni soci lasceranno queste risorse  a Scrp? Quando arriveranno? Se non si percorre la strada Lgh-A2A, Scrp domanderà ai soci di intervenire? Con che formula? Contribuiranno tutti i comuni o solo quelli partecipanti al progetto?”

 

Entro la primavera 2017

“Perchè – prosegue Grassi - il progetto deve essere realizzato entro la primavera del prossimo anno? Forse perché in alcuni comuni si vota per le elezioni amministrative? Perché qualche comune che, nel primo progetto, ospitava sul proprio territorio più varchi, ora se ne ritrova uno solo, ma la copertura digitale è la stessa? Forse perché varcare il confine e spostare l’ambaradan nel comune vicino elimina alcuni malumori dei soliti bastian contrari? Perché il collegamento del sistema varchi elettronici con la videosorveglianza dei singoli comuni è un optional da pagare a parte?” Insomma, conclude Grassi, come diceva Mao Tse Tung “grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente. Ma per chi?”.

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