Tre consiglieri di minoranza hanno promosso una mozione da iscrivere ai lavori del Consiglio comunale per la “costituzione di una commissione consigliare temporanea per la verifica e la comparazione dei costi, nonché per una valutazione di tutte le problematiche ingenerate dalla soppressione del Tribunale di Crema, compresi i disagi sopportati dalla comunità cremasca, costretta a pesanti e costose trasferte, nonché perdite di tempo, per accedere al servizio Giustizia accorpato a Cremona”.
Conferenza dei servizi
Secondo Antonio Agazzi, Servire il cittadino, Paolo Enrico Patrini e Tino Arpini di Solo cose buone per Crema “il sindaco e le forze politiche dovrebbero” iniziare “un serrato confronto istituzionale a tutti i livelli, da quello locale a quello regionale, ma principalmente parlamentare e ministeriale”. Al sindaco è richiesta la convocazione di “una conferenza dei servizi che analizzi il problema e individui le strade da percorrere per il recupero del Tribunale e della Procura della Repubblica all’Area Omogenea Cremasca”.
Ripristino del tribunale
Nella mozione viene chiesto il ripristino del tribunale, “visto e considerato che lo stabile è a disposizione dello Stato”, come sancisce la stessa “legge di chiusura, fino al 2018 e che, con apposito Decreto del Governo, da settembre 2015 i costi di gestione dei Tribunali sono trasferiti dagli Enti locali al Ministero della Giustizia”.