14-12-2014 ore 20:15 | Politica - Pieranica
di Andrea Galvani

Pieranica, seminario degli amministratori a villa Corti. Sp2, il futuro dei Comuni dell'area omogenea Alto Cremasco

“La linea è stata tracciata, mentre la vostra vecchia strada sta rapidamente invecchiando; per favore, andate via da quella nuova, se non potete dare una mano, perché i tempi stanno cambiando”. Così, nel suo terzo album, cantava Robert Zimmerman. Era il 1964 ed esattamente 50 anni dopo, un verso di una delle sue canzoni più celebri, calza a pennello per descrivere quanto sta accadendo nel nostro territorio.

 

Quelli della Sp2

In un seminario dedicato al futuro dei Comuni dell'area omogenea Alto Cremasco - presso la spelndida villa Corti di Pieranica - gli amministratori locali hanno approfondito la Legge Delrio in relazione all'area vasta dell'Alto Cremasco. Condiviso l'obiettivo di fare rete, creando un organismo territoriale capace di assolvere funzioni finora affidate ad ogni singola amministrazione.

 

La stabilità duratura

Simona Bolzoni, nell'intervento Strategie di sviluppo territoriale provincia di Cremona, ha presentato dati e statistiche e confutato il paradigma “comune piccolo, meno spese”. Ivana Cavazzini, sindaco di Piadena, ha invece sottolineato l'urgenza di efficientare il sistema: “Le gestioni associate – ha spiegato - sono state la scelta che il legislatore ha fatto sulla base delle esperienze del passato: le unioni da una parte e l'associazionismo dall'altra. Lo Stato ci chiede non solo di metterle a sistema, ma anche di farne un organigramma stabile e forte nel tempo, in grado di provvedere al meglio allo svolgimento delle mansioni”.

 

Il quadro territoriale

La parola d'ordine degli amministratori cremonesi è superare il localismo per “essere sempre proiettati al quadro territoriale”. Del medesimo avviso il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, secondo cui “è evidente che manca una regia territoriale. I dati mostrano delle potenzialità”, ma a conti fatti “si ragiona di pancia” Invece di dividere, gli amministatori dovrebbero “soffermarsi maggiormente sulle uguaglianze” e da queste ripartire.

 

Poli di aggregazione

Ne consegue la necessità di “creare poli di aggregazione che si gestiscano tra loro in modo federato”. Il convegno di Pieranica, ha concluso il sindaco Bonaldi, “è l'occasione per credere al territorio, costruire una regia collaborativa capace di coordinare le azioni dei singoli al gruppo. Ormai ogni scelta strategica coinvolge un insieme” e ha ricadute sull'intero territorio.

 

La coscienza del territorio

Secondo Carlo Vezzini, presidente dell'area vasta di Cremona, negli ultimi due mesi si p verificato un miglioramento, “stiamo acquisendo coscienza del territorio. Gli ultimi eventi dimostrano che il team è buono, che c'è lavoro di squadra. Comincio a percepire la voglia di mettersi in gioco”.

 

Collegare il legislatore al territorio

I lavori sono proseguiti con una tavola rotonda presieduta dal consigliere regionale del Ncd Carlo Malvezzi e incentrata sulla definizione del ruolo della regione Lombardia sull'organizzazione dei Comuni: “Penso che da questo territorio possa venire qualcosa di importante – ha sostenuto Malvezzi – a patto che sappia leggere quello che sta succedendo a livello nazionale. La Regione è l'organo deputato a collegare il legislatore al territorio, impegnandosi a rendere disponibili i mezzi per accompagnare questa evoluzione delle istituzioni”.

 

Investire nelle nuove tecnologie

Ponendo l'accento sulla questione estremamente pratica dell'illuminazione pubblica, Giuliano Mattavelli, amministratore di EDS, Energia del sole, ha ricordato che “investire nelle nuove tecnologie si arricchisce di senso quando vi è una collaborazione tra diversi Comuni; solo in questo modo è possibile raggiunge una sinergia completa, volta a creare risparmio e garantire una copertura totale”. Anche in questo settore, il male assoluto pare essere rappresentato dalla frammentazione.

 

Il cambiamento

Hanno invece relazionato sulle nuove responsabilità dei sindaci, “un ruolo in mutazione” i deputati Cinzia Fontana, Pd e Franco Bordo, SeL. Ha concluso la giornata il sindaco Valter Raimondi, ricordando che “il momento storico che si sta vivendo è di transizione: non dobbiamo subire il cambiamento, dobbiamo farlo nostro”. Siamo certi che non solo i cittadini, stanchi dei rimandi, ma anche Bob Dylan avrebbe gradito.

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