14-10-2015 ore 21:14 | Politica - Roma
di Andrea Galvani

Chiusura uffici postali, venerdì la risposta del Governo. Bordo: “Il Tar ha accolto i ricorsi di alcuni comuni del Pavese”

“A causa del protrarsi della discussione congiunta delle Commissioni Cultura e Trasporti e Telecomunicazioni in merito alla riforma della RAI per l'analisi degli emendamenti presentati, non è possibile la discussione del Question Time in commissione in merito all'ufficio postale di Ombriano”.

 

Interpellanza urgente

“Ritenendo però la questione Poste fondamentale per il suo impatto sulla vita dei cittadini – spiega il deputato Franco Bordo - ho chiesto ed ottenuto, con l'appoggio del Capogruppo di SEL alla Camera dei Deputati Arturo Scotto, la trasformazione del Question Time in una Interpellanza Urgente che sarà discussa nella mattinata di venerdì 16 direttamente in Aula”.

 

La sentenza del Tar

Rispetto ai contenuti del precedente testo depositato come Question Time, l'interpellanza prevede un'importante novità, segnalata al deputato cremasco dal sindaco di Pavia: “si tratta della sentenze del TAR della Lombardia-Sezione di Milano che ha accolto i ricorsi presentati da alcuni comuni del Pavese, tra cui Pavia, contro la chiusura dei loro uffici postali e la riduzione dei servizi ai cittadini. Il TAR ha evidenziato come Poste Italiane non abbia rispettato molte prescrizioni contenute nelle norme di legge e nelle raccomandazioni dell'AGCOM in merito all'erogazione del Servizio Universale e che non abbia dimostrato in alcun modo, se non in via generica, la presunta insostenibilità economica degli uffici”.

 

Chiusure illegittime

“Queste sentenze – spiega Bordo - sono una novità importante che devono spingere il Governo ad una riflessione seria ed urgente attorno alla legittimità dei provvedimenti di chiusura e riduzione del servizio che Poste Italiane ha avviato al solo scopo di aumentare i propri utili in vista della prossima quotazione in Borsa, ignorando le ricadute sui servizi ai cittadini, specialmente le fasce più deboli. Alla luce di queste sentenze è ulteriormente motivata la richiesta di annullamento del cosiddetto Piano di riorganizzazione, che prevede anche la chiusura di Ombriano”.