14-10-2014 ore 14:38 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema, I manifesti. Giossi replica a Beretta e Zanibelli: “eventi sostenuti da sponsor privati. Dal centrodestra uno zelo sospetto”

"L'accanimento che i consiglieri Simone Beretta e Laura Zanibelli mostrano nei confronti della rassegna I Manifesti di Crema rivela in realtà la pochezza dei loro argomenti e l'incapacità di una opposizione seria e costruttiva in città”.

 

Sponsor privati

Ne è convinto Gianluca Giossi, secondo il quale “la vicenda in realtà è molto più semplice e lineare di come loro la vogliano dipingere. Nel 2013 il festival I Manifesti è stato integralmente sostenuto dagli sponsor privati, che hanno erogato sponsorizzazioni direttamente alla associazione culturale Le Muse e non al Comune, come invece avvenuto nel 2014”.

 

La documentazione

“Conseguentemente, la struttura comunale ed il dirigente dell'Area cultura, avevano ritenuto sufficiente una rendicontazione da parte della associazione considerata adeguata senza il corredo di pezze giustificative; ciò anche e soprattutto per ragioni di rispetto della riservatezza di autori ed artisti intervenuti nella rassegna, che sarebbe quanto meno avvilente mettere in piazza con i loro cachet e rimborsi spese”.

 

I revisori

“I revisori del comune, invece, ritengono più congruo, anche se i soldi non sono transitati nel bilancio comunale, un rendiconto corredato di pezze giustificative. In tal senso si procederà e concluderà l'iter avviato, acquisendo documentazione integrativa nei prossimi giorni. Dunque nessuna irregolarità e nessuna opacità di gestione da parte della struttura comunale”.

 

Scoraggiare gli sponsor

“Forse – prosegue il capogruppo del Pd - il fastidio dei consiglieri Beretta e Zanibelli risiede nell'innegabile successo dell'iniziativa, che ha portato a Crema autori di grande prestigio, richiamando ad ogni appuntamento dalle 300 alle 400 persone a serata e riscuotendo consenso ed apprezzamento da parte del pubblico. O ancora, urta la capacità dell'amministrazione e del fund riser comunale, così sempre avversato da questi consiglieri, di recuperare "risorse altre" per fare cultura di un certo livello in città? O ancora, forse l'intento è quello di scoraggiare gli sponsor e dunque compromettere il futuro di una rassegna che, con un costo medio ad evento di circa 2500 euro, a carico dei privati, offre un palinsesto di grande prestigio e qualità?”

 

Il disastro della scuola di CL

“Colpisce davvero lo zelo dei consiglieri Beretta e Zanibelli e sorprende che la stessa intransigente lente di ingrandimento non sia stata adoperata in passato, su cespiti di ben altro calibro: il disastro della scuola di CL e del milione di contributi pubblici buttati al vento è lì a dimostrarlo. Ma non solo, contrastano con le pretese odierne di Zanibelli e Beretta anche la disinvoltura e la prodigalità per le spese sostenute dalla loro amministrazione, dall'impiego dei taxi con autista per recarsi al Pirellone (evidentemente era considerato umiliante muoversi con la panda a metano del comune o coi mezzi pubblici), al rifacimento completo dell'arredo dei rispettivi uffici senza andare troppo per il sottile, così come le spese per l’evento dei Pooh o la lievitazione dei costi dell’illuminazione di piazza del Duomo”.

 

Cultura di livello

“Anche per queste voci – conclude Giossi - sarà interessante andare a fondo e recuperare le pezze giustificative, così, giusto per mostrare ai cittadini come sono stati spesi i loro, di denari, non quelli di sponsor privati cui in ogni caso va la nostra riconoscenza e il nostro plauso, perché in momenti di difficoltà e di crisi sostengono comunque la cultura di livello nella nostra città.”

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