14-10-2013 ore 13:26 | Politica - Crema
di Antonio Margheriti

Crema. Tino Arpini: “E’ incredibile come tutta la città e il territorio debbano inchinarsi agli interessi di un unico soggetto commerciale”

“E’ incredibile come tutta la città e il territorio debbano inchinarsi agli interessi di un unico soggetto commerciale che sta davvero monopolizzando vasti settori della tradizionale economia cremasca, costituita da servizi di vicinato sparsi fra le case”, il consigliere comunale di Solo cose buone per Crema Tino Arpini (nell'immagine, a destra), va all’attacco dell’Ipercoop ed entra nel caso pompa bianca.

L’analisi economica
“In Economia fra le valutazioni preliminari fondamentali per intraprendere un’impresa, in questo caso commerciale, è fondamentale quella della sua ubicazione, rispetto al numero dei potenziali clienti della zona, piuttosto che la presenza di eventuali concorrenti. La Coop – aggiunge Arpini - stravolge anche la disciplina economica tendendo ad imporsi come unico interlocutore a cui tutti, con propri mezzi, propri costi e propri disagi, dovrebbero rivolgersi”.

Una coop rossa costola del Pd
“Non dimentichiamo che stiamo parlando di un’impresa commerciale, costituita in forma cooperativa per essere facilitata da contribuzioni pubbliche ed alleggerita di oneri e pesi fiscali ma, soprattutto, che rappresenta una costola delle varie organizzazioni affaristiche del Partito Democratico, assieme ad assicurazioni e banche, e quindi dal forte peso politico e dalla facile influenza su scelte strategiche. Non le è bastato ottenere la cosiddetta “liberalizzazione” per poter aprire 13 ore al giorno, domeniche comprese, per ottenere la vendita di giornali e farmaci” aggiunge il consigliere di minoranza.

Cosa progettano per il futuro
“Il processo prosegue e, per quanto riguarda Crema, chiede di poter installare un impianto di distribuzione carburanti e metano e, addirittura, di creare una ulteriore palazzina di 2.800 mq, chiamata tecnicamente “media struttura di vendita autonoma”, non potendola inglobare nei 40.706 mq di area commerciale del supermercato. A compensazione della riduzione di posti auto, allungherebbe la mano sul parcheggio della Casa della Carità, con un evidente consenso oneroso e realizzerebbe parcheggi pluriplano, addirittura sovrastanti la “media struttura commerciale”; mentre per la quota di verde di cui resterebbe carente - 1846 mq in meno - propone la compensazione monetaria in euro 96.000. La forza economica può tutto: privarci del verde e impattarci un bel parco macchine sul tetto”.

E bravo Gramignoli, ma non basta
Arpini va oltre: “Non commento le criticità e tecnicità di approvvigionamento delle cosiddette “pompe bianche” già esaurientemente fatte emergere dal collega consigliere Matteo Gramignoli. Quella è una validissima presa di posizione che io sottoscrivo, ma resta parziale. E mi chiedo: davvero la rete commerciale di Crema ha bisogno di una nuova “media struttura” a ridosso di un colosso come l’Ipercoop, che adotterà gli stessi standard di aperture imposti a tutti i negozi di quell’area? Non basta alla Coop speculare sugli onerosissimi affitti richiesti ai 48 negozi già presenti, compresa la più grande area ludoteca del cremasco?”

La dignità della domenica
“Non le è bastato sfruttare una “dimenticanza” dell’allora amministrazione di sinistra che non ha cambiato la destinazione d’uso del precedente centro commerciale di Viale le De Gasperi, fino a consentirle, decorso il quinquennio, di riattivarlo con altri negozi? Vogliamo gradualmente trasformare il nostro invidiato centro città, i nostri quartieri ed anche i paesi del circondario, sempre più in agglomerati dormitorio, senz’anima e senza servizi? Quando torneremo a dare dignità alla domenica, giorno del Signore per chi crede, ma anche giorno di riposo e della condivisione familiare per tutti gli altri?”.

Povere commesse sfruttate
“Fino a quando permetteremo, come notorio, che le giovani e sempre riciclate commesse - alla faccia del tanto criticato lavoro precario - di chi apre le domeniche, possano percepire le giuste maggiorazioni piuttosto che semplicemente compensare il lavoro festivo col riposo feriale? Ma davvero – sottolinea Arpini - l’interesse di un ente e di un partito politico può arrivare a condizionare così pesantemente la vita di tante belle città come la nostra, i ritmi di vita dei suoi abitanti, le concentrazioni di traffico dei nostri territori?”.

Valori mercificati
“Io da membro di commissione e consigliere comunale mi dichiaro da subito contrario alle istanze della Ipercoop, e difendo gli interessi plurimi di numerose famiglie che vivono della loro piccola attività, senza tanti protezionismi nonostante le difficoltà contingenti. Invito i miei concittadini a riappropriarsi di tanti valori che vengono meschinamente mercificati, a liberarsi dai falsi spot televisivi, specchietti per allodole che vorrebbero identificarci con gli “interessi” di chi si propone. Solo con i nostri saggi comportamenti – conclude l’esponente di minoranza - riusciremo a mantenere funzionali a noi stessi le scelte aziendali e politiche, a non farci annoverare fra una mandria orientata, a non asservirci a quelli che, al di là di chiacchiere, restano essenzialmente meschini interessi di parte”.