14-01-2024 ore 19:25 | Politica - Crema
di Claudia Cerioli

Via Cadorna. Cinque stelle: 'piena solidarietà all'assessore Giossi. Serve un ponte alternativo'

Sul ‘caso ponte di via Cadorna’ oggetto in queste ultime settimane di acceso dibattito politico, interviene anche il Movimento cinque stelle.  La soluzione avanzata dal gruppo sarebbe quella di prevedere un ‘ponte alternativo provvisorio da utilizzare per il traffico veicolare, specialmente per i mezzi di soccorso, durante i lavori di quello definitivo”. Nel frattempo esprimono solidarietà all’assessore ai lavori pubblici Gianluca Giossi. “Parlare di rimpasti o attaccare Giossi non è certo una soluzione. Il problema sta unicamente nella figura del sindaco Bergamaschi, che ha avuto la competenza (anche) su quel ponte per dieci anni consecutivi, senza che nessuno lo ostacolasse. Ora, da sindaco, preferisce parlare della casa di Babbo Natale o del Carnevale Cremasco, iniziative rispettabilissime, nelle stesse ore in cui manda al macello il suo assessore ad annunciare una bomba ad orologeria in città. Lo fa senza assumersi la responsabilità dei propri fallimenti, salvo poi tentare di spiegare tardivamente, con argomentazioni debolissime, la situazione”.

 

L’impegno di Draghetti

“Come Movimento cinque stelle cremasco esprimiamo massima solidarietà a Gianluca Giossi, che si è ritrovato un dossier intricato, complicato, ingarbugliato a causa di dieci anni di pessima ed irresponsabile gestione del suo sindaco. Immaginiamo che Giossi vorrebbe poter dire tutto ciò, ma non è nelle condizioni politiche di ammetterlo. Durante lo scorso mandato il M5s cremasco, attraverso il portavoce Manuel Draghetti, si è interessato a più riprese del ponte, con interpellanze puntuali ed accessi agli atti. Serve quindi un po’ di memoria storica sulla vicenda. Nel corso del 2019 è stata effettuata una diagnosi del ponte da parte della azienda specializzata Mts Engineering, causando la parziale chiusura per alcuni mesi”.

 

‘Non c’è reale pericolo’

“Il 18 aprile 2020, rispondendo ad un’interpellanza del M5s, l’allora assessore Bergamaschi dichiarava di non esserci un reale pericolo transitando sul ponte di via Cadorna. Ma lo scenario muta, evidentemente, alla luce delle più approfondite verifiche, le quali, svelando l’ammaloramento di elementi strutturali prima fisicamente celati, non possono escludere oltre ogni ragionevole dubbio la sicurezza del manufatto, esponendo quindi ad un rischio di un evento avverso in un futuro indeterminato ed indeterminabile, in assenza di un intervento di consolidamento e, nelle more della realizzazione di tale intervento, delle precise misure prescritte dalla società di ingegneria volte alla limitazione del transito e dei carichi.”

 

‘Limitazioni ancora in atto’

“Il 30 novembre 2020 sempre Bergamaschi affermava in consiglio comunale la necessità di ripristino del manufatto e quindi. Il progetto al momento è all’attenzione della soprintendenza per le valutazioni preliminari di competenza, appunto per la storicità del manufatto medesimo. Possiamo comunque anticipare dei dati, ovvero che le opere avranno un costo previsto di 871.000 euro, che il cantiere durerà all’incirca un anno a decorrere dalla consegna del medesimo e trattandosi di opere, che definirei quasi certosine, di sostituzione degli elementi ammalorati. Era tutto già scritto e voluto. Ora siamo però nel 2024, con le limitazioni di transito sul ponte ancora tali”.

 

Viale Santa Maria

“Il disagio della chiusura di un’arteria così importante non sarebbe certo risolta con l’apertura, anche questa futuribile, incognita e rimandata da anni, del sottopassaggio del viale di santa Maria. Un altro aspetto citato riguarda la sovrintendenza, di cui non capiamo le motivazioni per non voler abbattere e rifare il ponte. Va convinta, il sindaco dovrebbe avere il coraggio di chiamare in causa tutti gli enti e, in qualsiasi modo, contrastare questo parere della Sovrintendenza. La chiusura di un anno di quel ponte genererebbe, potenzialmente, anche un disordine pubblico perché i cremaschi non sopporterebbero, per almeno un anno, una tale situazione. Se la situazione rimanesse comunque invariata, con la necessità di un’operazione conservativa, sarebbe imperativo dover studiare altre strade per scongiurare la chiusura totale del ponte. Ad esempio, lavorando non sul ponte stesso, ma in luogo separato ed apposito, salvo poi chiudere il transito sul ponte per un periodo limitato per l'installazione di quanto prodotto e realizzato in officina. Ci sono possibili soluzioni avanzate da architetti che possono prevedere anche questa forma di intervento. O ancora un ponte provvisorio alternativo”.

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