La vicenda è tragicomica. Le scuole superiori e professionali di secondo grado torneranno alle lezioni in presenza dal 18 gennaio, come stabilito dal Tar della Lombardia. Sempre che nel frattempo non arrivi una nuova ordinanza del ministero della salute (cosa assai probabile e annunciata per domani, venerdì 15). Stando ai dati epidemiologici e alle varie veline provenienti da ambienti politici, la Lombardia tornerà in zona rossa. Se così non fosse, il 18 riapriranno, anche se le condizioni per riaprirle non ci sono. Entrando in zona rossa i vertici regionali avranno altre due settimane (almeno) per tentare di risolvere il problema. Al contempo verranno ‘congelate’ anche le istanze dei ristoratori, ‘uniformando’ le chiusure.
Il vertice in Prefettura
Veniamo alla cronaca. Il Tar della Lombardia ha sospeso in sede cautelare l’efficacia dell’ordinanza regionale 676 dell’8 gennaio 2021 che disponeva (dall’11 al 24 gennaio) il ricorso alla didattica a distanza per il cento per cento della popolazione studentesca degli istituti secondari di secondo grado e degli istituti formativi professionali di secondo grado. Secondo quanto emerso nell’incontro di stamattina (14 gennaio) presso la Prefettura di Milano, presenti anche Attilio Fontana e Letizia Moratti, è necessario “garantire il rientro in sicurezza degli studenti delle superiori”, tenendo conto che “tanto il mondo scolastico quanto il sistema di trasporto pubblico locale necessitano di tempi organizzativi minimi”.
Dal 18 gennaio
Ai fini dell’omogeneità territoriale, si è convenuto che al decreto del Tar (numero 32 del 13 gennaio 2021) venga data attuazione a partire da lunedì 18 gennaio, il prefetto Renato Saccone ed il direttore generale dell’Usr Lombardia, Augusta Celada, “al fine di consentire al trasporto pubblico e agli istituti scolastici di disporre di tempi congrui per un’organizzazione adeguata allo scopo” e per un’opportuna comunicazione anticipata ai fruitori dei servizi. Nella nota della Prefettura di Milano si sottolinea che si tratta di “tempi minimi insopprimibili anche per la complessità dei documenti operativi provinciali, che coinvolgono le amministrazioni locali, forze dell’ordine, polizie locali, sanità e volontariato di protezione civile”.
Nuove ordinanze
“Pur nella consapevolezza che il quadro normativo è in via di imminente modifica e che l’incidenza dei dati epidemiologici in regione Lombardia potrà indurre ad una diversa classificazione del livello di rischio tramite una nuova ordinanza del Ministro della salute”, si garantisce che “verrà posto in essere ogni sforzo per garantire una ripresa in sicurezza del mondo della scuola quanto più uniforme sul territorio regionale”.
“Basta tergiversare”
“Non si perda altro tempo, bisogna agire subito” commenta il consigliere regionale cremasco Matteo Piloni, annunciando il documento che il Pd presenterà durante la prossima seduta di consiglio, il 19 gennaio, insieme ad altre forze di opposizione. “La Giunta Fontana ha tergiversato e sottovalutato fin troppo la questione – incalza Piloni - senza preoccuparsi del fatto che questi giovani pagheranno nel futuro la situazione che si è creata. Le denunce presentate dai cittadini dimostrano che c’è sfiducia e che anche da loro la Regione viene considerata incapace di gestire il problema”. Il Pirellone deve risolvere il problema dei trasporti “anche rivolgendosi ai privati, deve mettere a disposizione delle scuole tamponi, deve programmare rapidamente il vaccino anti-Covid per il personale, deve istituire dei presidi sanitari nelle singole scuole”.