13-11-2018 ore 10:38 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Fondazione benefattori, bilancio e prospettive: tra risorse, resistenze e sinergie

Al netto degli interessi passivi e dei debiti per il mantenimento di un patrimonio che necessita di cure costanti per la sua vetustà, la Fondazione benefattori sarebbe in utile di oltre 400 mila euro. Al contrario, riferito al bilancio 2017, fa registrare una perdita di circa 120 mila euro. Nell’audizione di ieri in consiglio comunale il presidente Paolo Bertoluzzi ha spiegato che “la Fondazione tiene, è in crescita e tutto ciò rende onore al personale che quotidianamente ci lavora”.

 

Il nodo delle risorse

Lo squilibrio delle risorse tra i distretti di Cremona e Crema – “le resistenze sono davvero molto forti” - e la disparità di risorse garantite da Regione Lombardia alle varie residenze sanitarie assistenziali giocano un ruolo fondamentale e irrisolto: “dovremmo ricevere 52 euro per paziente, invece dalla Regione ne arrivano solo 40”. I costi coprono la rata giornaliera, di 102,54 euro (a fronte di una media regionale di 104,42 euro); metà, ovvero il costo sanitario, viene garantita dalla Regione, il costo alberghiero è invece a carico delle famiglie. Per quanto concerne ricavi e costi, il 2018 si è rivelato “decisamente peggiore rispetto alle previsioni. Hanno fortemente inciso “il rinnovo del contratto della pubblica amministrazione (410 mila euro circa)”, la scarsezza delle oblazioni (“nel 2017 solo 43 mila euro, 149 mila nel 2018”) e la riforma dell’assistenza domiciliare, bollata senza mezzi termini come “una porcheria”. Pesano gli “interessi passivi” per i lavori di via Kennedy: “il debito è ancora di quattro milioni e mezzo, abbiamo un contratto in scadenza con Banca Cremasca che mercoledì andremo a discutere. Non ci hanno certo dato i soldi a buon prezzo. Mi duole il cuore a pensare cosa avremmo potuto fare per migliorare strutture e servizi invece di versare interessi così elevati”.

 

Alzheimer e ambulatorio geriatrico

Tra le note positive l’accreditamento di un ambulatorio geriatrico sanitario ed i piccoli passi avanti nella gestione dei pazienti con Alzheimer: “dopo aver formato tutto il personale sanitario e non, vorremmo che la città di Crema facesse di tutto per diventare una città amica dei malati di Alzheimer, organizzando attività costante di promozione e cura”. Visto che la Regione non ha consentito la realizzazione di un centro Alzheimer, i locali di via Pesadori sono stati “dati in comodato gratuito all’Anfass”.

 

Cure palliative e sinergie

Detto che “a livello ospedaliero manca la cultura delle cure palliative e che spesso ci mandano le persone a poche ore dalla morte, invece di consentirci di accompagnarli come si deve”, Bertoluzzi ha chiesto di poter fare “sinergie con Comunità sociale cremasca e con le farmacie comunali”, mentre spesso si avverte una sorta di “concorrenza”. Nel 2019 il presidente di Fbc si augura possa entrare in vigore “il progetto riabilitativo per le cure intermedie”, che si possa “incrementare il contratto Ats per la fisioterapia, ora bloccato a 7500 prestazioni l’anno” e soprattutto il “reparto della libera solvenza”. Al contrario, “via Zurla è un problema, con camere a 2 o 4 letti”. Nel 2019 dovranno invece trovare conclusione alcune questioni irrisolte: “l’archivio e la cascina di Zappello, insieme al rifacimento del tetto di via Teresine”.

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