13-07-2023 ore 20:21 | Politica - Monte Cremasco
di Denise Nosotti

Monte Cremasco, il sindaco: 'la spesa sociale è triplicata negli ultimi anni. A rischio i servizi'

In una lettera aperta ai residenti di Monte Cremasco, il sindaco Giuseppe Lupo Stanghellini ha affrontato un tema delicato: “Nel nostro comune una famiglia con figli minori è stata sfrattata la scorsa estate. Nella primavera del 2022 il nostro assistente sociale è stato informato e si è attivata per poter trovare una sistemazione dignitosa. È stato reperito un alloggio di emergenza di proprietà dell’Aler a Cremona. Tuttavia la famiglia ha rifiutato la proposta, perchè la città era ritenuta troppo distante. Poichè non vi era un alloggio popolare disponibile nelle vicinanze, è stato proposto in alternativa un aiuto di 6 mila euro annui per quattro anni (pari alla durata di un contratto di locazione) a titolo di contributo per il pagamento di un canone (affitto): purtroppo, senza alcuna plausibile spiegazione, anche questa proposta è stata respinta”.

 

‘Non lasciano l’istituto’

“Il comune - prosegue il sindaco - in via temporanea e urgente è stato costretto a collocare madre e bimbi presso un istituto della zona, con un costo complessivo mensile di 5 mila 400 euro a carico dell’amministrazione. Nel frattempo, la famiglia ha continuato a rifiutare l’aiuto economico. Nella primavera 2023, non sussistendo più a nostro giudizio ragioni di emergenza, abbiamo deciso di non sostenere ulteriori costi e di ciò abbiamo informato sia l’istituto, presso cui attualmente soggiorna il nucleo famigliare sfrattato, sia la famiglia. L’istituto vuole essere comunque pagato e il nucleo familiare non ha alcuna intenzione di andarsene. Il comune dovrebbe quindi versare la quota fino all’abbandono della struttura da parte della famiglia in questione. Il comune intanto ha informato il tribunale dei minorenni sulla situazione che si è venuta a creare, attivandosi per trovare un appartamento in affitto”.

 

Proposte rifiutate

“Nonostante l’attuale situazione di grave carenza di appartamenti in affitto, soprattutto delle dimensioni adatte a una famiglia numerosa, quale quella che interessa la nostra comunità, si è comunque trovata un casa, peraltro arredata, con un costo annuo per il nostro comune di 7 mila 800 euro per quattro anni. Con grande stupore, anche questa proposta è stata respinta con le seguenti motivazioni: casa umida, lontana da parchi e scuole e posta in un quartiere degradato. Vi confesso - rivela il sindaco - che tale rifiuto più che sconcerto e indignazione ha suscitato in me un senso di impotenza e di sopruso, al quale non ho inteso sottostare; ho quindi chiesto al nostro ufficio tecnico una relazione sullo stato dell’appartamento e al prefetto di Cremona conferme o meno sulla “fama” del quartiere dove si trova la casa, nonchè sull’esistenza e relativa distanza dei servizi, quali scuola, aree verdi, farmacia ecc: ebbene entrambe le relazioni smentiscono clamorosamente le “scuse” degli sfrattati, che evidentemente ritengono preferibile l’attuale collocazione, certo più simile a un albergo e dunque più comoda e interamente gratuita persino nel vitto e alloggio”.

 

Spesa sociale in aumento

“Ad oggi questa famiglia è costata alla comunità muccese ben 64.800 euro e le prospettive non sono incoraggianti: infatti, a prescindere dal pagamento o meno della retta mensile di 5.400 euro i costi degli sfrattati sono voci di spesa che vanno comunque considerate nel nostro bilancio complessivo, il tutto poi con la spada di Damocle del tribunale dei minorenni, che potrebbe adottare soluzioni ancora più (anzi decisamente più) costose. Ne deriva quindi che questo inaspettato e ingiusto grave costo, rapportato alla nostra già elevata spesa sociale, che non per nostra volontà ma per obbligo di legge è sempre andata più aumentando (nel 2016 ammontava ad 141.123,53 euro e nel 2022 è arrivata a 304.644,95 euro al netto dei fondi Covid), potrebbe comportare per tutti noi rinunce o comunque riduzioni di servizi, che sin qui sono stati garantiti”.

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