13-03-2025 ore 15:26 | Politica - Castelleone
di Elena De Maestri

Rifondazione: riflessione sul ddl sicurezza contro povertà, disagio e dissenso politico

Si è svolto lunedì 10 marzo a Castelleone un incontro organizzato dal Collettivo Lucia Piloni riguardo al nuovo disegno di legge 1660 approvato il 18 settembre alla camera e ora all’ esame del senato. Sull’argomento sono intervenuti gli avvocati Massimiliano Capra e Sergio Pezzucchi che hanno illustrato, approfondito i nuovi reati, le aggravanti introdotte e l’ inasprimento delle pene contenute nel pacchetto di misure restrittive voluto dal governo Meloni. Come è stato ribadito durante l’assemblea “si tratta di un vero e proprio giro di vite repressivo che si abbatterà sui diritti individuali e sulle libertà sociali. Sotto il pretesto della sicurezza colpiscono in modo particolarmente duro la povertà, il disagio sociale e il dissenso politico”.

 

Tre filoni principali

“In questo disegno di legge si posso individuare tre filoni di intervento, il primo s contro i diritti sociali e le fasce più deboli della popolazione come il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui senza avere uno spazio abitativo alternativo, reato punibile dai due ai sette anni di carcere che potrà estendersi anche a coloro daranno solidarietà agli occupanti. Il secondo contempla le mobilitazioni di piazza a favore del lavoro, dell’ambiente, dei diritti, delle lotte sociali e le forme di protesta contro le politiche del governo. Il disegno di legge prevede che i blocchi stradali diventino reati con pene fino a due anni di reclusione, criminalizza le proteste pacifiche con aggravanti per chi manifesta contro la costruzione di grandi opere pubbliche”.

 

Forze dell’ordine

“La misura introduce pene carcerarie fino a vent’anni per gli stranieri con il permesso di soggiorno non in regole che protestano all’ interno dei Cpr, i centri di detenzione amministrativa , mentre i detenuti saranno perseguiti in caso di atti di resistenza o protesta passiva anche senza aver commesso atti di violenza. Il terzo filone riguarda le forze dell’ordine e più in generale le autorità di pubblica sicurezza alle quali viene riconosciuto un privilegio, in ragione del ruolo che essi svolgono in quanto rappresentanti dell’autorità costituita nella pubblica piazza, privilegio che di fatto si trasforma sul piano giuridico in una vera e propria immunità funzionale”.