12-07-2024 ore 08:02 | Politica - Lombardia
di Elena De Maestri

Salgono a 134 le aggressioni negli ospedali del territorio: 'urgente potenziare la sanità locale'

Il consigliere regionale del Matteo Piloni conferma la sua attenzione al mondo della sanità. Dopo aver puntato i riflettori sulla mancanza di medici di base, affronta il delicato tema delle aggressioni al personale sanitario. A livello territoriale, tra Crema e Cremona sono state registrati 134 atti aggressivi: 129 a Cremona e 5 a Crema. “Ciò significa che, in media, c’è un professionista che viene aggredito ogni due giorni e mezzo”. Piloni ha analizzato i dati rilevati da Acss, l’agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo, ottenuti tramite un accesso agli atti effettuato insieme ai colleghi del gruppo, nelle scorse settimane.

 

Sessanta casi in pronto soccorso a Crema

“Purtroppo, i dati ci dicono chiaramente che dobbiamo fare di più per prevenire la violenza nei presidi sanitari. Notiamo che, sul totale, oltre il 71 per cento riguarda aggressioni, fisiche o verbali, a danno di infermieri: presso l’Asst di Cremona sono stati registrati 92 casi, di cui 12 riguardano infermieri pediatri, e quattro a Crema. Il personale medico è stato bersaglio in 24 casi (23 erano medici chirurghi) e gli Oss in sette tutti a Cremona. I pronto soccorso sono i luoghi più sensibili, con 60 aggressioni totali, di cui una soltanto a Crema. Sempre a Cremona sono stati registrati 31 casi in area degenza e nove presso il servizio psichiatrico. In Ats Valpadana, infine, sono state registrate quattro aggressioni verbali agli sportelli, nei confronti di medici veterinari”.

 

Situazione critica in Lombardia

“Questi dati allarmanti riflettono comunque una situazione critica non solo a livello locale  ma in tutta la Lombardia, dove, tra strutture pubbliche e private, nel 2022 si sono registrate 11.508 aggressioni e nel primo semestre 2023 ne sono state registrate 6.961, con una media di 38 attacchi al giorno. È necessario un intervento forte da parte di Regione Lombardia per tutelare al massimo il personale, non solo applicando la legge regionale del 2020, ma anche potenziando la sanità territoriale e dunque filtrando gli accessi impropri in ospedale. L’eccessiva presenza di pazienti, in particolare nei pronto soccorso, genera infatti molte ore di attesa che alimentano esasperazione, stress e rabbia nei confronti del personale incolpevole che, anzi, subisce la stessa situazione, essendo sotto organico e in prima linea per garantire un servizio".

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