C'è chi vuole il mercato negli Stalloni, chi difende l'area coperta di via Verdi. Il dibattito è noto e tutt'altro che concluso. Torna ciclicamente ad agitare gli animi di ambulanti, negozianti e cittadini. Rinfocola il botta e risposta politico tra i vari schieramenti, perpetuato in sala degli Ostaggi e in differita, a colpi di comunicati stampa.
Coti Zelati: 'luogo da potenziare'
Secondo il consigliere di maggioranza Emanuele Coti Zelati "il mercato coperto è un luogo di lavoro e di relazioni sociali. Non si abbatte né si ridimensiona. Semmai è da potenziare". Visione in contrasto rispetto al consigliere Simone Beretta "che lo vorrebbe fra le mura degli Stalloni, abbattuto per i due terzi". Con una nota stampa (in allegato) il capogruppo de La Sinistra ritiene "necessario procedere al rifacimento delle pensiline e della loro pavimentazione con l’obiettivo di migliorare ciò che già esiste".
Beretta e Agazzi per la 'piazza urbana'
Di ben altro avviso sono gli esponenti consiliari di Forza Italia, per cui "lo sportamento nell'ex centro d'incremento ippico di via Verdi è l'occasione per meglio collegare Crema Nuova al centro storico. Per riconsegnare alla città un polmone verde a lungo sottoutilizzato". Secondo il capogruppo Antonio Agazzi "l'area sarebbe da trasformare in una piazza" abbattendo tre pensiline su quattro. L'idea avanzata durante l'amministrazione Bruttomesso è destinata a rimanere tale: "le strumentalizzazioni politiche hanno giocato un ruolo devastante. Gli amministratori in carica non si azzarderanno mai a contraddire gli ambulanti".
Gramignoli: 'il mercato non si tocca'
La posizione dell'amministrazione è stata espressa dal neo assessore al commercio Matteo Gramignoli. Giovedì scorso in Comune ha incontrato ambulanti e negozianti di via Verdi. Patti chiari: "per i prossimi quattro anni - la durata del secondo mandato Bonaldi - il mercato non si tocca". Anzi, si riqualifica. Non c'è ancora un progetto esecutivo: la Giunta cremasca ha in programma di "rifare la pavimentazione di tutte le pensiline. Una all'anno". A prescindere di quale sarà il destino futuro dell'area commerciale. "Così non si può andare avanti. Migliorare il decoro è il primo passo per un rilancio del commercio".