“Seguiamo le semplici strade del buon senso e facciamo la cosa più semplice possibile per tutelare al meglio il patrimonio di Finale; la fusione per incorporazione della Fondazione Opera Pia Cremasca nella Fondazione Benefattori Cremaschi”. Per Simone Beretta “il sindaco Bonaldi deve trovare la forza di aprire un confronto che non escluda nessuno. Un confronto vero, serio e consequenziale”. Al contrario, per l’esponente di minoranza, il sindaco ha avuto una “reazione eccessiva nei confronti dei consiglieri Zanibelli e Di Martino”. Ha però aggiunto di “non condividere la loro posizione, che trovo incomprensibile e fuorviante rispetto alla partita in gioco, quella del futuro di Finalpia”.
“Evitare l’inutile svendita”
In sostanza, Beretta chiede che non sia “il consiglio di amministrazione della Opera pia a decidere il futuro” dell’ex colonia. Dicendosi “poco interessato a trovare le responsabilità di chicchessia rispetto allo stato dell’arte”, ritiene opportuno “evitare una inutile svendita dell’immobile”. Al riguardo “a gennaio 2021 prenderà corpo un comitato che percorrerà tale obiettivo”. In una nota stampa (in allegato) vengono ripercorse le tappe “delle amministrazioni che benemeritamente hanno operato per recuperare un bene decadente ed inutilizzato dal 1980”.
Il patrimonio
Riferendosi direttamente al sindaco, Beretta conclude:“si è chiesta almeno che cosa succederebbe al patrimonio se venduto prima di una fusione, a chi andrebbe devoluto secondo legge e statuto? Spero non immagini che su un argomento così scottante si possano costruire sovrastrutture giuridiche che lo mantengano in disponibilità dell’amministrazione di Crema. Ci ha almeno pensato?”