Crema e il territorio cremasco partecipano con interessa alla ‘due giorni’ dedicata alla Coprogettazione a Toscolano Maderno. Organizzato da Ats Impronte Sociali e dal Comune di Crema si tratta di un incontro formativo “per riflettere sulla relazione tra pubblico e privato nella formulazione dei servizi sociali”. Come sintetizzato dalla dirigente Annalisa Mazzoleni l’obiettivo è “rivalutare progetti e servizi”.
Pubblico e privato
Per Marco Brunod il punto focale è la realizzazione di un “rapporto virtuoso ed innovativo tra pubblico e privato per la progettazione e la realizzazione dei servizi sociali. La coprogettazione è un modo di agire che ribalta le prospettive e si pone nel panorama del welfare partecipato come un nuovo paradigma culturale, che fa dei destinatari i protagonisti attivi di un processo di cambiamento”. Assumono valore primario “l’aspetto relazionale, al fine di fortificare la corresponsabilità, valorizzando la diversità” e “l’aspetto conoscitivo: richiede di prediligere la formazione e l’innovazione rispetto ad un approccio replicativo”.
La lettura dei bisogni
Come spiega l’assessore al welfare Michele Gennuso “abbiamo deciso di fare questa uscita tutti insieme per condividere quanto fatto finora. Abbiamo scelto un ambiente differente dal solito, informale. Abbiamo voluto privilegiare la tranquillità, costruire un clima sempre maggiore di fiducia tra gli operatori del Terzo settore e l’amministrazione. Abbiamo analizzato i punti di forza e le debolezze che abbiamo riscontrato. L’obiettivo è rilanciare ulteriormente il percorso della coprogettazione allargando il perimetro ad altri partner, cercando di leggere sempre meglio i bisogni sul territorio”.
Condivisione di valore
“Vorrei che tutti capissero che la coprogettazione sta affrontando a 360 gradi la rete sociale”. Vengono valutate e intercettate “le fragilità, le risorse” presenti nel territorio cremasco. Il campo di azione è vasto: “va dalle necessità riguardanti i bambini e le famiglie, gli adolescenti, la marginalità. L’assenza del lavoro, i problemi della casa o l’assenza della protezione giuridica. Si occupa anche dell’inserimento sociale di tutte queste persone con fragilità. E lo sta facendo cercando anche una visione trasversale, che superi e non sia racchiusa in compartimenti stagni. L’obiettivo è creare una forte sintonia e una condivisione di valore in relazione a quello che vogliamo trasmettere al tessuto sociale della nostra città”.
Disabilità psichica
Le prossime sfide? “Sicuramente riguardano gli adolescenti, meritano grande attenzione. E poi la disabilità psichica, con la necessità di sperimentare una visione nuova sulla loro presa in carico. Di solito sono cittadini che vengono esclusi”. In sostanza, conclude l’assessore Gennuso, “l’idea è quella di non dare solo servizi, ma anche fornire chiavi di lettura. Emerge con forza la necessità di sperimentare un tavolo culturale, di riflessione e di pensiero sulle nuove povertà”.