Il consiglio comunale ha approvato a maggioranza “l’autorizzazione alla realizzazione di attrezzature e servizi d’interesse pubblico e generale diverse da quelle specificatamente previste dal Piano dei servizi: da area per ‘servizi ed attrezzature a verde’ ad ‘asili nido’. Entrando nel dettaglio, l’assessore e vice sindaco Cinzia Fontana ha spiegato che all’interno dei 7100 metri quadri del parchetto di via Desti sarà realizzato il nuovo asilo nido di Crema: occuperà una porzione di parco di “circa 1450 metri quadri: 1050 coperti, i restanti a verde”. Tecnicamente non è una variante al Pgt, ma l’autorizzazione a questo tipo di funzione deve essere deliberata al consiglio comunale, qualora l’area in esame non sia già destinata a questo servizio.
I quattro obiettivi
La discussione e il voto in consiglio arrivano dopo un lungo e articolato percorso, due anni abbondanti, quasi tre. “Siamo partiti dall’analisi delle esigenze progettuali – ha aggiunto Cinzia Fontana – confrontandoci su quale tipo di struttura volevamo puntare”. Quattro gli obiettivi. Primo: “ampliamento del numero dei posti della città offerti al nido. Oggi la disponibilità è di circa 90 posti: 60 via Braguti e 32 all’ex asilo di via Dante. La capienza base attuale è di 50 posti, quindi col nuovo asilo nido l’offerta sarà potenziata di circa 20 posti”. Secondo: “confermare il modello pedagogico di ispirazione montessoriana. Ciò comporta una progettazione particolare, che prevede di superare gli spazi minimi previsti dalla normativa. Questo progetto infatti prevede un orto botanico e un giardino interno per ciascuna delle tre sezioni, aula polifunzionale, eccetera”. Terzo: “l’edificio deve essere ad altissima prestazione energetica. Il progetto prevede la classe Nzeb, ad impatto quasi zero”. Significa che “dovrà essere funzionale per almeno i prossimi 50 anni”. Il quarto obiettivo riguarda i criteri del bando al quale il comune ha partecipato e dal quale ha ottenuto un corposo finanziamento: “tra i principali il fatto che la costruzione fosse al piano terra, con piena accessibilità e di proprietà comunale”. Il bando prevedeva la possibilità di riqualificare “edifici dismessi comunali”, purché consentissero il rispetto della normativa anti sismica, “ma oggi, di dismessi e rispettosi della normativa”, ha spiegato la vice sindaca, “non ne abbiamo a disposizione”.
I fondi ottenuti dal comune
Per gli smemorati urge un piccolo richiamo: “con l’obiettivo di incrementare la conciliazione vita/lavoro delle famiglie, il comune ha ottenuto fondi pari a 3,350 milioni di euro per potenziare l’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido all’università. Per la nuova mensa della primaria Braguti (verrà demolito l’attuale prefabbricato) il comune ha ricevuto 980 mila euro, mentre per il nuovo asilo nido tra via Desti e via IV Novembre 2,3 milioni di euro”.
Il luogo: le tre opzioni
Veniamo al percorso che ha portato alla localizzazione dell’area. Tre le opzioni: “la prima area è annessa all’attuale asilo nido di via Braguti, ipotesi scartata perché si sarebbe concentrato tutto il servizio asilo nido per 110 bambini in un unico luogo. Seconda e terza opzione riguardavano via Pagliari a Ombriano e appunto la porzione del parco di via Desti. Su queste ultime due è stata effettuata una “valutazione socio demografica: gli iscritti di via Dante provenivano per la quasi totalità da famiglie residente in centro o nella zona est della città”. L’amministrazione ha scelto “quale quartiere potenziare maggiormente”. Quindi, “tenendo presente degli asili esistenti ad Ombriano e ai Sabbioni, abbiamo voluto rispondere all’esigenza di chi già stata frequentando via Dante e abbiamo deciso di non depauperare ulteriormente un quartiere che già vive difficoltà sui servizi rispetto ad altre zone della città”.
Un lusso
Veniamo al dibattito. Manuela Piloni ha lodato il progetto, non solo perché “ottimale” nell’ottica di “integrazione dei servizi”. La capogruppo del Pd lo ritiene un “intervento perfetto, con fruibilità estremamente gradevole”. Contando che “il vecchio asilo era senza parcheggi e aree verdi”, l’opzione attuale rappresenta “un lusso”. Per Fratelli d’Italia, Paolo Patrini ha sostenuto che il comune avrebbe dovuto “avere più coraggio, aumentando il numero dei posti” anche a scapito di una porzione di verde. Anche Laura Zanibelli, Forza Italia, insieme alla minoranza s’è astenuta, sostenendo di “non condividere il progetto proposto senza una identificazione del bisogno delle famiglie”, che in questi anni “hanno adottato forme di lavoro differenti” e dato il costo della vita a Milano, avrebbero potuto trovare in una città come Crema i servizi adeguati. In sostanza, si sarebbe persa un’occasione. Al voto, la delibera ha ottenuto 14 voti favorevoli, nessun contrario, sei astenuti.