Nella giornata di oggi i sindaci cremaschi si ritroveranno per discutere e condividere un documento unitario dedicato al potenziamento dei servizi sanitari del territorio. L'obiettivo è un'azione corale e comune degli amministratori locali e dell'Asst di Crema affinché la regione Lombardia dia concretezza alla realizzazione di un Presst a Crema ed uno a Rivolta d'Adda. Secondo il presidente Aldo Casorati, "vengono proposti una serie di interventi strutturali ed una revisione della legge Regionale 23 (in materia di riordino e organizzazione delle Asst e Ats). Gli interventi proposti, che si aggiungono al piano già predisposto ed inviato in Regione dal direttore generale della Asst di Crema Germano Pellegata sono molteplici: la realizzazione di un Presst a Crema, il progetto di massima è già stato inviato in Regione nel 2016. Inoltre la ristrutturazione generale, con efficientamento energetico e messa a norma di una struttura distaccata dal corpo centrale dell’ospedale. L'ampliamento del pronto soccorso. La nuova costruzione di una struttura ospedaliera per ospitare i reparti di riabilitazione cardiologica, respiratoria e neurologica ora al santa Marta, che vorremmo divenisse sede di un Presst”.
Documento dei sindaci
“A questi interventi strutturali, si aggiungono proposte e suggerimenti relativi alle competenze di programmazione nell’ambito della revisione della legge 23. Una più efficace definizione delle competenze e dei relativi poteri decisionali in capo ad Ats e ad Asst, posto che un ritorno al perimetro provinciale di Ats è auspicato da tutti, ovvero, in alternativa una riforma che preveda in capo alle sole Asst sia gli aspetti territoriali che ospedalieri. Una definizione del ruolo e delle responsabilità decisionali nell’ ambito della programmazione sanitaria, socio sanitaria e sociale dei sindaci, oggi relegati ad un ruolo meramente formale. I sindaci hanno concordemente approvato questi punti fondamentali dando il compito della stesura finale a cinque colleghi. Questo documento verrà inviato al presidente dell’ amministrazione provinciale Mirko Signoroni che predisporrà un documento unitario da inviare in Regione, contenente le istanze proveniente dai territori”.
Area Omogenea
“Si continua a chiamare area vasta, quella che in realtà è l’area omogenea. Le aree vaste previste nella legge Delrio, unitamente all’ abolizione del Senato sono state bocciate dal referendum popolare. Assistiamo ormai ad un ritorno sulle competenze territoriali delle provincie che probabilmente ritorneranno anche a suffragio popolare. In questo scenario modificato, le aree omogenee hanno perso la possibilità di un riconoscimento istituzionale al quale aspiravano con la legge Delrio, di una rappresentanza dei territori omogenei all’interno dell’area vasta. Possono sempre avere un ruolo di aggregazione e di portatori di istanze e di progetti territoriali molto importante. L’ importante è l’impegno da parte di tutti e la convinzione che questa collaborazione può dare importanti frutti sia nel campo delle imprese e del lavoro, nel settore dei servizi, e oggi più che mai nel settore sanitario e sociosanitario dove l’apporto programmatorio dei sindaci deve tornare fondamentale. In questa società che cambia, in questo modello economico che andrà riprogettato importante sarà l’ unità di un territorio formato da piccoli comuni che mettono insieme servizi e competenze superando in questo modo accorpamenti mal digeriti dalle nostre comunità”.