10-10-2021 ore 11:53 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Piscina. La Lega sull’asta per la vendita del ramo di Sm, i 150 mila euro e la convenzione

“Da mesi stiamo monitorando la situazione per vedere come andrà a finire”. Nella fase dedicata alle comunicazioni, Andrea Agazzi è tornato a parlare della situazione della piscina di Crema e della prossima asta disposta dal tribunale di Verona per “la vendita del ramo d’azienda della Sport management spa”, che ha in concessione fino al 2041 la gestione del centro natatorio di via Indipendenza (clicca per approfondire). “Il pubblico – ha sostenuto Agazzi - in alcune situazioni come questa si presta come totale ostaggio della volontà di un privato che ha l’esigenza di controllare l’ultima riga del bilancio, ma il comune non deve e non può rinunciare alle sue prerogative quando si tratta di erogare servizi”. Argomento che secondo il capogruppo della Lega non deve venir meno “nemmeno in un periodo come questo”, ovvero “quando inizia una campagna elettorale”. Allargando il campo, ha ribadito che “la minoranza fa il suo dovere”, ovvero “denunciare quando qualcosa non va” e lo fa anche se alla maggioranza non fa piacere: “è un principio di democrazia e deve essere salvaguardato”.

 

Il campo del ma”

“Gli accordi stabiliti col nuovo possibile gestore – ha proseguito Agazzi - passano attraverso un’asta competitiva che verrà eseguita il 10 o l’11 di ottobre. Benissimo se gli accordi col comune verranno mantenuti. Non solo per la restituzione dei famosi 150 mila euro ma soprattutto per poter onorare quanto riportato in convenzione”. Al riguardo il comune ha espresso cauto ottimismo. La prospettiva di Agazzi è decisamente differente e la riassume con chiarezza: “Ma siamo nel campo del ma”, in sostanza, nulla è deciso: “e questo deve essere chiaro ai cittadini”. C’è di più: “Se l’11 di ottobre sarà un altro l’aggiudicatario questi 150 mila euro tendenzialmente non li vedremo più e questo deve essere chiaro. Secondo, è totalmente inaccettabile che il sindaco ci venga a dire a mezzo stampa che quantomeno con lei la piscina è stata aperta”.

 

Soluzione legittima e inopportuna

“Se ciascuno di noi desse 150 mila euro ad un concessionario per tenere aperto un impianto comunale allora saremmo tutti dei fenomeni, ma così non è. Non funziona così”. Per Agazzi “ci si è trovati ad affrontare una situazione di emergenza e la soluzione di 150 mila euro è stata trovata dal sindaco. Soluzione legittima sì, ma per me inopportuna”. Messa in chiaro la posizione della Lega, ora non resta che attendere: “Le somme si tireranno dopo l’11 ottobre”, ma ciò che per il Carroccio è importante è “che non si può far passare per capacità amministrativa un potenziale colpo di fortuna, perché questo non è ristabilire l’onore della verità”.

 

La parte del manico

Chiudendo l’intervento, Andrea Agazzi ha sottolineato la speranza che “ora il servizio venga reimpostato e rivisto, ma invito a fare una riflessione sulla convenzione, che dà sostanzialmente il coltello dalla parte del manico al concessionario. Non importa come si chiami: Forus, Prime, Secondo o Third: non cambia niente. Ogni volta che il concessionario ha la possibilità o la volontà di mettere in difficoltà il comune, con quella convenzione, lo può fare”. Per la Lega, il punto è questo: “abbiamo più volte portato gli esempi di altre città e non prese da amministrazioni di centrodestra per non risultare troppo di parte”. Alla risoluzione dei problemi è mancata la volontà della maggioranza.

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