10-10-2014 ore 18:03 | Politica - Crema
di Ramon Lombardi

Crema. Simone Beretta e Renato Ancorotti tornano su I Manifesti: "La culpa l’è ‘na bèla spusa, tutti la vogliono, nessuna la prende”

Rispondeva così il sindaco di Crema ad una nostra interpellanza del 4 luglio 2013, 15 mesi fa, “A tali costi si aggiungono – scrivono i consiglieri di Forza Italia Simone Beretta, Renato Ancorotti ed Enzo Bettinelli - quelli dei service che sono in corso di fatturazione ora; per gli stessi l’importo massimo previsto è come detto di euro 10.000 afferenti al ….. Siamo in attesa della rendicontazione ma riteniamo assolutamente verosimile che il costo complessivo sarà inferiore ad 8.000 euro, dunque con una economia di 2000 euro sull’importo messo a budget”

 

La gestione dei manifesti

“I manifesti sono stati gestiti male, che più male di così non si può, considerato che a fine 2014, con la seconda edizione che volge al termine, siamo ancora in attesa del rendiconto di quella del 2013 e senza quei dati che ad oggi non appaiono ancora così in regola c’è da chiedersi  pure come si sia potuto consentire la seconda edizione. Stavolta a dire che manca qualcosa per chiudere il cerchio non sono la Zanibelli e Beretta, ma lo denunciano i revisori dei conti i quali consentono 10 giorni di tempo al dirigente responsabile di produrre alcune pezze giustificative  ad oggi svanite nel nulla”.

 

L’interpellanza

“Ma come avrà fatto il sindaco a sostenere quello che ha sostenuto in risposta alla mia interpellanza se ad oggi mancano proprio quelle pezze giustificative? Una bella domanda. Qualcuno glielo avrà garantito ma la Bonaldi ha mancato di verificare quello che avrebbe dovuto accertare prima di rispondere a mie precise richieste. Ma si può sapere chi incassava i soldi dagli sponsor e pagava i fornitori per l’edizione dei manifesti del 2013. Il Comune o le Muse? E perché per quella del 2014 le entrate degli sponsor li introita per convenzione la Pro Loco? Paga pure i fornitori?”

 

Proposte culturali differenti

“Consentiteci una chiosa. Da una parte i Manifesti, dall’altra i Mondidicarta. Due modi completamenti diversi di offrire economicamente proposte culturali alla città. La prima onerosa, e non solo,  per l’amministrazione comunale e a tutt’oggi poco trasparente, la seconda, trasparentissima, e  senza oneri economici per il comune. I Mondidicarta gestiti bene, in modo ordinato e comunque non devono rendere conto a nessuno dei loro rischi personali rispetto ai costi della brillante iniziativa messa in campo. Dall’atra parte saranno trovate quelle stramaledette  pezze giustificative che mancano? Perché non ci si è preoccupati di pretenderle prima considerato che i revisori chiedono al dirigente di attivarsi per ottenere rapidamente tali documenti? Considerato poi che FI e NCD le vanno chiedendo da almeno un anno unitamente ad un esaustivo rendiconto finale delle iniziative messe in campo. Sono sparite, sono state perse o non sono mai state fatte e prodotte? I fornitori saranno comunque stati pagati e se pagati a fronte di quale  pezze giustificative sono stati saldati?

 

Vana ricerca

“Oltre quindici mesi di vana ricerca (sic!!!) e si sbagliano se, domani, pensano di far  uscire dalla bacchetta magica di qualche maghetto dilettante quello che è strarichiesto da tempo e che non ha mai trovato un’adeguata risposta. Abbiamo dovuto mettere di mezzo i Revisori dei Conti, il Segretario Generale e la Corte dei Conti per scoprire che le nostre richieste non erano peregrine e qualcosa non quadrava e continua a non quadrare nell’iniziativa dei Manifesti. Sarebbe questo il nuovo modo di amministrare? No, non lo è. Questo è un pessimo modo di amministrare. Cosa ci si può aspettare da un sindaco che parla senza accertarsi di essere documentalmente protetta rispetto a problemi più importanti rispetto alla “marchetta” costruita male e finta peggio dei Manifesti”.

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