10-08-2015 ore 17:43 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Posta Ombriano, Tino Arpini: “Inammissibile che i cremaschi restino spettatori inerti di tante spogliazioni”

Per il consigliere di minoranza Tino Arpini, Poste Italiane “hanno commesso una grossa gaffe considerando lo sportello locale come superfluo”, in particolare visto che “altri servizi d’interesse all’economia cittadina sono già stati soppressi”, ovvero “il servizio prestato da Ufficio Posta Impresa, conosciuto anche come PT Business, che è stato ormai chiuso nella più totale indifferenza”.

 

Il diritto al servizio

Secondo Arpini, della lista civica Solo cose buone per Crema che ha appoggiato la candidatura a sindaco di Antonio Agazzi durante lo scorso mandato, “Ombriano vuole il suo ufficio e ne ha titolo, con i suoi 6.000 residenti e circa 150 aziende che se ne servono, in virtù della comodità di parcheggio e della visibilità di via Torre, di grande passaggio. Ne abbiamo conferma dall’elevato numero di operazioni giornaliere, superiori, di media, alle 150. Semmai negli ultimi mesi si registrassero delle diminuzioni di lavoro, sono semplicemente legate alle notizie insistenti della volontà di chiusura che hanno reso incerta la disponibilità e, soprattutto, l’abbandono di qualsiasi piccola manutenzione, come l’imbiancatura delle pareti - altro segnale dell’intenzione remota di chiusura seppur spudoratamente negata - e la mancata pulizia interna ed esterna al locale. Osservate marciapiede e davanzali delle finestre: uno schifo!”

 

Verifiche pluriennali

“Tuttavia l’Ufficio regge e sta garantendo un ottimo servizio al quartiere, soprattutto in questi mesi dove non vi è famiglia/azienda che non riceva raccomandate per contravvenzioni multanova, piuttosto che verifiche pluriennali su imposte comunali. Avere la giacenza in loco per poterle ritirare è fondamentale, considerato che l’alternativa sarebbero le poste di piazza Maddeo, a tre chilometri e mezzo, senza parcheggio e senza trasporto pubblico urbano. La gente è decisa nel voler mantenere un servizio storico, economicamente sostenibile, e si prepara a nuove manifestazioni pubbliche presso le Poste di Crema nel prossimo mese di settembre, se l’operazione non si sblocca. Venendo invece a Posta Impresa, come dicevo, è già stato soppresso senza contestazioni, complice, evidentemente, il periodo estivo”.

 

Lunghe attese

“L’Ufficio occupava 4 dipendenti, era collocato a fianco di Poste centrali, e serviva grossi volumi di lavoro esclusivamente per aziende che avevano importanti quantitativi di spedizioni. Anche questo un Ufficio, mi riferiscono, molto frequentato, efficiente e sbrigativo – aggiunge Arpini - la cui chiusura comporta ora alle attività di recarsi agli sportelli ordinari con volumi di lavoro che determinano necessariamente lunghe attese per tutti, aziende e privati cittadini.

 

Obbligare all'ammasso”

“Non è ammissibile che un’azienda cui è affidato un servizio pubblico indispensabile, possa decidere di sopprimere senza logica, che non sia quella di massimizzare gli utili e obbligare all’ammasso i cittadini utenti, Uffici efficienti e complementari all’economia e allo sviluppo territoriale, senza ascoltare né i cittadini stessi e neppure le Istituzioni che li rappresentano. Altrettanto inammissibile che i cremaschi restino spettatori inerti di tante spogliazioni. Organizziamoci! Le vicende Tribunale e Ospedale insegnano”.