10-07-2024 ore 09:29 | Politica - Milano
di Rebecca Ronchi

Caccia, scontro in regione. Il Pd: 'manca il piano faunistico venatorio, non si può attendere oltre'

“Hanno tolto la competenza ai comprensori alpini per quanto riguarda l’autorizzazione per gli appostamenti fissi. Hanno deciso che gli uccellini feriti vanno curati per poi essere mandati a morire. Hanno ritenuto che per controllare gli anellini basti un veterinario. Decisioni che superano ogni limite e fanno il male di chi pratica l'attività venatoria. Per questa destra la caccia è al limite della barbarie”. In consiglio regionale il Pd ha visto bocciati gli emendamenti sulla caccia dedicati alla revisione di quelli presentati dai consiglieri di Fdi e Lega. Il consigliere regionale Matteo Piloni spiega che “togliere la competenza ai comprensori alpini per quanto riguarda l’autorizzazione per gli appostamenti fissi, fa male più a chi fa attività faunistica e venatoria che a noi che ci opponiamo. E non c’entra essere pro o contro la caccia, ma far sì che queste persone svolgano il loro lavoro nel modo migliore”.

 

Richiami vivi

“Però questa volta con le richieste di modifiche alle norme sulla caccia, siamo andati ben oltre: qualcuno ha pensato anche all’uccellino ferito, da curare con attenzione, nutrendolo, tenendolo nella propria abitazione al caldo, per poi ucciderlo usandolo come richiamo vivo. È una follia. I cacciatori seri non fanno questo. Sui richiami vivi, un tema che avrebbe necessità di maggiore attenzione, c’è un altro riferimento nelle richieste della destra: il controllo dell’uccellino e dunque del suo anellino, deve essere lasciato solo al veterinario pubblico, quello, dunque, dell’Ats di riferimento, ponendo fuori da ogni verifica tutte le divise”.

 

Il piano caccia

“Dalla destra che governa la Lombardia abbiamo l’ennesima forzatura sulla caccia. Il tutto senza un piano faunistico venatorio, che è uno strumento programmatorio. Significa che invece di chiedere alla giunta e agli uffici di direzione generale di venire in commissione agricoltura a discutere di come dotarci di questo strumento, approfittiamo di ogni occasione per fare il male di chi conosce e frequenta il mondo faunistico venatorio. Noi siamo disponibili ad affrontare il tema caccia, ma in maniera organica, trasparente, ordinata, cogliendo appunto l’occasione del piano che regione non può continuare a non avere”.

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