Il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Crema Alberto Bonetti commenta lo scambio di immobili avvenuto con regione Lombardia, riportando alla città gli ex Stalloni. Bonetti lo definisce: “un successo per Crema. Concordo, con quanto già detto dalle altre forze politiche, sulla necessità di studiare una progettualità condivisa, consapevole e lungimirante, che non preveda una semplice replica od ampliamento dei servizi già offerti, ma che porti servizi innovativi, adattabili e flessibili, che possano realmente migliorare la proposta di sostegno alle fragilità, con un grande focus sul problema dell’anziano parzialmente autosufficiente, che è una delle grandi sfide del welfare contemporaneo”.
Area di sosta
“La destinazione d’uso del centro è sicuramente il primo tema da affrontare, ma non può essere trattato in modo avulso dal contesto urbanistico della zona. Per tre mattine alla settimana, come sappiamo, l’area degli accessi principali di via Verdi è occupata dal mercato e tutte le zone attigue, compresa l’area di sosta tra la Multisala e il supermercato Famila, sono già delle prime ore del mattino in saturazione di veicoli. Anche le precedenti amministrazioni comunali hanno sempre sottolineato la necessità di prevedere un’area di sosta, implementando gli stalli esistenti, con soluzioni differenti, che però, come sappiamo, fino ad ora sono sempre rimaste sulla carta”.
Ingresso in via Gramsci
“Occorrerà quindi ragionare nella redistribuzione degli spazi prevedendo un parcheggio interno, con una pavimentazione che si integri in modo naturale con la vegetazione circostante; questo spazio andrebbe trovato in prossimità dell’ingresso su Via Gramsci, così da poter servire anche la Casa di Comunità, rendendo quindi più agevole il fruimento della stessa da parte degli utenti, soprattutto di coloro che possono raggiungerla solo usando l’auto. Ricordiamoci che i costi di recupero e mantenimento di questa struttura sono decisamente importanti, pur dovendo prevalere nettamente la vocazione sociale, anche nell’aspetto culturale ricreativo, è necessario che venga valutata la modalità di messa a reddito di alcuni spazi, che non vedo come possa invece essere evitata a prescindere. Il dovere è quello di restituire un bene alla cittadinanza fruibile e funzionante, non di lasciarlo vuoto e non curato per anni”.
Tavoli condivisi’
“Occorre sin da subito avviare i tavoli condivisi, con le forze politiche tutte, ma anche con i professionisti della città, che già più volte in passato avevano contribuito con progetti e idee sulle modalità possibili di recupero dell’area. Non sono ammesse perdite di tempo e denaro pubblico sprecato in progetti che non abbiano già obiettivi precisi e tempi di realizzazione determinati, annunci di inaugurazioni e slittamenti continui dei fine lavori non potranno essere tollerati. Per il futuro più prossimo mi auguro almeno che l’erba non superi l’altezza, non dei bambini come già accade in altre aree urbane, ma dei cavalli ospiti del Cre”.