10-03-2015 ore 19:52 | Politica - Milano
di Andrea Galvani

Riforma sanitaria, i sindaci in Regione: "Crema non si tocca, da riqualificare in poli d'eccellenza i centri periferici come Rivolta d'Adda, Soresina, Soncino e Castelleone"

I sindaci di Crema, Pandino, Offanengo, Casaletto Ceredano, Ripalta Cremasca e Ripalta Guerina sono stati ricevuti oggi dall'assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani. Il tema dell'incontro, secondo i protagonisti “cordialissimo”, non poteva che riguardare l'Azienda Ospedaliera ospedale Maggiore di Crema e la difesa della sua autonomia. Un tema molto caldo, soprattutto in vista della riforma sanitaria annunciata da Regione Lombardia che qualcuno ha voluto leggere con scenari apocalittici, tra i quali spicca l'accorpamento di Crema con Cremona con la conseguente perdita di autonomia a favore del capoluogo provinciale.

 

Virtuosità e risorse

Il fronte dei sindaci cremaschi, trasversale, ha ribadito la virtuosità dell'Azienda Ospedaliera di Crema” e chiesto che “eventuali accorpamenti e tagli non siano lineari ma considerino le eccellenze gestionali”. Hanno ribadito “la non equa ripartizione di risorse all’interno dell’Asl di Cremona, che vede penalizzato il distretto socio sanitario di Crema rispetto a quello Cremonese per circa 9 milioni di euro l’anno”. Infine hanno chiesto “che si mettano in atto anche azioni di riequilibrio, tenuto conto che il trend demografico depone comunque a favore dell’area cremasca”.

 

Delegazione trasversale

Visto che le parole volano ma i documenti restano, Aldo Casorati, Stefania Bonaldi, Maria Luise Polig, Gianni Rossoni, Aries Bonazza e Luca Guerini hanno consegnato un documento condiviso anche a Mantovani, come avevano già fatto con Fabio Rizzi, presidente della Commissione III Sanità e col presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo. All'incontro odierno, per sostenere e dimostrare la bontà della tesi cremasca, hanno presenziato anche i consiglieri regionali del territorio in rappresentanza di Lega Nord, Pd ed Ncd, ovvero Federico Lena, Agostino Alloni e Carlo Malvezzi.

 

Poli d'eccellenza

Come sintetizza Aldo Casorati, sindaco di Casaletto Ceredano, oltre al consolidamento dell'esistente, con l'efficienza dell'ospedale di Crema, gli amministratori hanno fatto presente alla Regione la necessità di “riqualificare in poli d'eccellenza i centri periferici come Rivolta d'Adda, Soresina, Soncino e Castelleone, contando sul fatto che già negli anni '90 avevamo portato a compimento dei progetti di riqualificazione per adeguare le strutture alle mutate esigenze del territorio”. Non si chiedono quindi stravolgimenti o rivoluzioni, ma la conferma ed eventualmente il giusto riequilibrio delle risorse per proseguire in un percorso virtuoso.

 

Il bacino d'utenza

“All'assessore Mantovani – prosegue Casorati - abbiamo espresso ancora una volta la volontà che la direzione dell'Azienda ospedaliera resti a Crema, che l'azienda sia autonoma e che l'ospedale continui ad essere un punto di riferimento per il suo territorio”. Secondo l'accordo tra Stato e Regioni, un'azienda mantiene la propria autonomia con una base di 150 mila abitanti ed il Cremasco ha un bacino d'utenza superiore. “Mantovani – spiega il sindaco di Casaletto Ceredano – ha sostenuto che contando su questi livelli di efficienza, non dovrebbero esserci problemi per l'autonomia di Crema, anche se alla fine sarà il Consiglio regionale a decidere”.

 

Il progetto dell'Ncd

Dalla riunione meneghina i sindaci cremaschi tornano con una “sensazione positiva vista la convergenza di tutti e 3 i consiglieri regionali”. Le prossime iniziative consistono nella valutazione dei quattro progetti di riforma della sanità. Nel frattempo, lunedì 23 marzo, presso l'ospedale di Crema, verrà presentato il progetto dell'Ncd. Malvezzi e Cattaneo hanno spiegato che “non si deve confondere l'ospedale con l'azienda ospedaliera”, il che ha suggerito agli uditori possibili accorpamenti direttivi. Il Pd ha presentato con largo anticipo il proprio progetto sostenendo una tesi decisamente contraria. Pasqua si avvicina, è ormai tempo di decidere: i sindaci cremaschi assicurano di essere pronti.

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