10-02-2025 ore 14:26 | Politica - Dal cremasco
di Denise Nosotti

Ripalta Cremasca: giornata del ricordo con gli studenti. Benedetta la ‘pietra d’inciampo’

Oggi, lunedì 10 febbraio, si celebra la Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata. L’amministrazione comunale di Ripalta Cremasca ha coinvolto gli alunni delle classi quinte della scuola primaria ‘Giovanni Pascoli’ e gli studenti della secondaria di primo grado, per la cerimonia di commemorazione e la posa della pietra d’inciampo nell’area di fronte al municipio. La cerimonia era prevista all’aperto, tuttavia, per ragioni meteorologiche, si è svolta nella sala polivalente della primaria. l’iniziativa è stata presieduta dal sindaco Aries Bonazza con il consigliere comunale delegato ai servizi sociali Carmine Troiano e l’assessore lavori pubblici Irene Ricci, la capogruppo d’opposizione Maria Giovanna Ruffoni con i consiglieri Fulvio Pini, Pasquale Adinolfi e Giorgio Marchetti. Hanno partecipato anche il parroco don Franco Crotti e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.

 

Numeri importanti

Nel suo discorso, il sindaco Bonazza ha evidenziato: “le foibe rappresentano una delle pagine più tragiche e dolorose della storia italiana del 900. Il numero esatto delle vittime è difficile da determinare a causa della complessità degli eventi, dalla documentazione incompleta e dalla difficoltà nel recuperare i corpi nelle cavità naturali profonde e inaccessibili. Si ritiene che il numero di vittime sia tra le cinquemila e le diecimila persone. La giornata del Ricordo serve a commemorare anche l’esodo giuliano dalmata che ha coinvolto circa 250 mila italiani costretti a lasciare Istria, Fiume e Dalmazia dopo la fine della seconda guerra mondiale”.

 

‘Riflessione collettiva’

Per questi motivi, l’amministrazione ripaltese ha deciso di installare una pietra d’inciampo davanti al municipio. “Questo simbolo, già diffuso in Europa per ricordare crimini contro l’umanità, rappresenta un gesto concreto per mantenere viva la memoria di chi ha subito queste tragedie. È un gesto che vuole sensibilizzare la comunità e promuovere una riflessione collettiva su una pagina dolorosa della nostra storia. È un’esortazione alle generazioni future per costruire un mondo basato su dialogo e rispetto della diversità e pace”. È seguita la benedizione alla pietra d’inciampo e successivamente, quando il tempo sarà clemente, la posa. Riservata alla cerimonia anche una corona d’alloro.

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