Nuove sale gioco, richieste in continua crescita. Stefania Bonaldi: "Crema aderisce al manifesto dei sindaci contro il gioco d'azzardo". Il documento in allegato
Il gioco d'azzardo in Italia ha cifre spaventose: 100 miliardi di fatturato, il 4% del PIL nazionale, pari alla 3° industria italiana, con 8 miliardi di tasse, il 12% della spesa delle famiglie italiane, il 15% del mercato europeo del gioco d’azzardo, il 4,4% del mercato mondiale. In tutto sul territorio nazionale sono attive almeno 400.000 slot-machines, con 6.181 locali e agenzie autorizzate, 15 milioni di giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già patologici, 5-6 miliardi di euro l’anno sono necessari per curare i dipendenti dal gioco patologico.
Continua crescita a Crema
"Il fenomeno della richiesta di apertura di sale gioco è in continua crescita anche a Crema" spiega il sindaco Stefania Bonaldi, che sottolinea con forza "l'adesione al manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”, che verrà presentato il 14 gennaio a Milano da Terre di mezzo, Scuola delle Buone Pratiche, Fa la cosa giusta, Legautonomie. Nel documento trovano spazio delibere, regolamenti, attività e progetti messi in campo da alcuni Comuni per contrastare l’espansione del gioco d’azzardo e le patologie ad esso correlate. I numeri fanno impressione ed allarmano gli amministratori cittadini.
Il gioco d’azzardo compulsivo
“Il gioco d’azzardo compulsivo - aggiunge Stefania Bonaldi - è stato riconosciuto come una patologia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per curare le persone affette da ludopatia, lo stato spende miliardi l’anno. Troppe famiglie sono a rischio. In un momento di crisi economica, paradossalmente, l’attrazione verso il gioco è ancora più forte. Non vogliamo alimentare facili illusioni. Chiediamo norme che ci aiutino ad arginare il fenomeno. Norme ad esempio che limitino la distanza dei videopoker da istituti scolastici o centri giovanili o il fenomeno della continua richiesta di apertura sale gioco che arrivano anche nella città di Crema”.
Il peso regolativo
Gli amministratori locali non hanno alcun peso regolativo, ispettivo e autorizzativo sul gioco d'azzardo. Per questo i primi cittadini chiedono "una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell'offerta e contenimento dell'accesso, con un'adeguata informazione e un'attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali in cui siano riportati chiaramente i compiti e gli impegni delle Regioni sia per la cura dei giocatori patologici sia per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, sia per il sostegno alle azioni degli Enti locali".
Il potere dei sindaci
I sindaci chiedono che venga loro concesso il potere di emettere ordinanze, in modo da definire l’orario di apertura delle sale gioco e stabilire le distanze dai luoghi sensibili; non solo, prima di poter installare giochi d'azzardo, deve essere richiesto ai Comuni e alle Autonomie locali un parere preventivo.
CInque videolottery in città
"A Crema - commenta l'assessore al commercio Morena Saltini - risultano attive 5 videolottery, compresa la sala Bingo, le cui autorizzazioni spettano alla Questura, che sono pertanto sottoposte a determinati requisiti e vincoli. Per quanto riguarda slotmachine, gratta e vinci, lotto, superenalotto e quant'altro, qualsiasi bar, tabaccheria può chiedere l’autorizzazione, collegandosi ai Monopoli di Stato. Quindi potenzialmente 200 bar, 30 circoli privati, 30 tabaccherie possono dotarsi di macchinette per il gioco. Infatti le richieste, come affermano i dirigenti del settore, sono in continua espansione.”
Dietro al gioco d’azzardo
Grazie alla vicinanza coi cittadini le amministrazione pubbliche possono mettere in campo una serie di interventi, se la legislazione nazionale ce lo consentisse, per regolamentare almeno le concessioni ed evitare la loro proliferazione. Anche perché - sottolinea il sindaco Bonaldi - non dimentichiamoci, che dietro al gioco d’azzardo si consumano reati legati alla criminalizzata organizzata, come l’usura, che sfrutta la debolezza psicologica dei giocatori. Una battaglia che si combatte con i controlli ma, soprattutto, attraverso attività culturali, educative e sociali”.