09-12-2021 ore 20:31 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Obiettivo comune ‘rimettere a nuovo l’esistente e ridurre il consumo di suolo’

Con 18 voti favorevoli e un solo astenuto il consiglio comunale di Crema oggi ha approvato il piano di rigenerazione urbana, basato sulla Legge regionale 18 del 2019. Come sintetizzato da Francesco Lopopolo l’obiettivo è “rimettere a nuovo l’esistente e ridurre il consumo di suolo”. Per l’assessore Cinzia Fontana è importante sottolinearne “la funzione pro attiva”: la facilitazione di interventi di rigenerazione di ambiti pubblici (per proprietà o destinazione di servizi) fungerà da volano per la trasformazione delle aree private.

 

Gli ambiti di rigenerazione

Sette gli ambiti individuati dall’amministrazione, di concerto con le forze consiliare di maggioranza e minoranza: tre pubblici, altrettanti privati ed uno privato produttivo. L’ambito di rigenerazione della Pierina comprende anche il polo didattico di via Bramante, il viale santa Maria e gli spazi di connessione, ovvero viabilità, percorsi pedonali e aree verdi, corridoi ecologici e percorsi d’acqua. E ancora gli Stalloni e via Verdi, l’ex tribunale e l’intera via Libero comune, l’ex cava Ghilardi, l’ex Charis e il deposito Anas con l’ex Grimeca (approfondiremo in seguito ogni ambito).

 

Il benessere dei cittadini

Azioni che vogliono rendere “più bella e vivibile la nostra città”. Il recupero edilizio, paesaggistico e ambientale, con la tutela della salute dei cittadini. Come sottolineato da Lopopolo, “creare il benessere dei cittadini rendendo più vivibile, attraente e a misura d’uomo” la città. In sostanza “l’amministrazione deve facilitare e rendere più convenienti gli interventi di rigenerazione; rendere più semplice e snello l’iter burocratico”. Ovvero “trovare gli strumenti procedurali, tecnici e amministrativi che servono in una interazione tra pubblico e privato a definire le soluzioni tecniche più idonee e proficue per entrambe le parti”.

 

Il cuore dei livelli superiori

La condivisione dei lavori in commissione e l’operato dei tecnici ha ottenuto unanime apprezzamento. “I livelli superiori devono prendere a cuore la specificità di un territorio” come quello Cremasco che ha bisogno di “migliori collegamenti e infrastrutture”, ma al tempo stesso di “una visione strategica condivisa e di lungo termine”. Replicare il modello di una grande città appare inopportuno, “un esercizio estemporaneo”. In sostanza per Andrea Agazzi, capogruppo della Lega, “questa delibera individua aree che rappresentano un buco, un problema”. Se a livello politico ogni ambito richiederà approfondimenti specifici e andrà incontro a visioni diverse tra maggioranza e opposizione, “dal punto di vista del quadro” il risultato è apprezzato.

 

L’ottimismo ottuso

Astenuto “per metodo” il solo Manuel Draghetti perché “in 10 anni l’amministrazione non ha fatto nulla di quanto scritto nel Pgt”. Le attuali situazioni, ha aggiunto l’esponente del Movimento 5 stelle, sono frutto di “un ottimismo ottuso” della maggioranza. Per “Stalloni, Pierina e via Libero comune non avete mosso nulla. L’inerzia totale di questa amministrazione ha aumentato i buchi neri della città”.

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