09-10-2024 ore 12:32 | Politica - Crema
di Giulia Tosoni

Riaperto con un mese d'anticipo il rifugio san Martino: si valuta l'accesso per tutto l'anno

Il rifugio di san martino a Crema è stato riaperto lunedì 7 ottobre, con un mese di anticipo rispetto agli anni scorsi. “Abbiamo ritenuto importante riaprire prima il dormitorio maschile per sottolineare l’impegno dell’amministrazione e della Caritas diocesana", ha dichiarato il sindaco, Fabio Bergamaschi: "sul tema abitativo il comune ha messo in campo varie soluzioni, perché i bisogni delle persone senza fissa dimora esistono tutto l’anno. Per questo motivo il comune di Crema si impegnerà a verificare l’andamento del servizio e il bacino di utenza del dormitorio, per valutare una possibile apertura a partire da maggio, mese in cui la struttura tradizionalmente chiude. La continuazione del servizio anche nei mesi estivi sarà sostenuta dal nostro impegno economico”. 

 

Le azioni del comune

Per l’assessore al welfare, Anastasie Musumary, "l’apertura anticipata rientra in una serie di azioni portate avanti dal comune per la lotta alla povertà. Se parliamo dei senza fissa dimora, parliamo di persone con fragilità e sofferenze: come tali meritano dignità, rispetto e discrezione". L’assessore ha ribadito tutte le iniziative messe in campo dal comune di Crema in materia di fragilità: “Il drop in, servizio di cura e igiene alla persona, gestito dalla cooperativa Bessimo, è stato esteso a cinque giorni a settimana. Ogni anno stanziamo complessivamente poco meno di 188 mila euro per affrontare le emergenze sociali. Grazie al progetto Housing first abbiamo ottenuto dei fondi del Pnrr per l’implementazione delle case di accoglienza: rientrano in quest'ottica le due strutture nel territorio di Spino d’Adda. Sono stati stanziati 120 mila euro dal fondo unico per supportare le spese delle famiglie in difficoltà e abbiamo assistito 97 nuclei famigliari. A tutto ciò si aggiunge il progetto di inclusione e inserimento lavorativo per persone con fragilità. Interveniamo con il pagamento delle rette per la ristorazione scolastica e per l’accoglienza nelle Rsa. Non mancano poi i pasti a domicilio per gli anziani”.

 

‘Un lavoro di territorio’

"Il rifugio, insieme al centro diurno e alla mensa - ha aggiunto Claudio Dagheti, direttore della Caritas di Crema - sono sempre stati un servizio particolare. Diamo completa attenzione alle persone che arrivavano. Ci sono nel nostro territorio almeno un migliaio di nuclei famigliari che si trovano a dover chiedere un aiuto e quello che sta avvenendo oggi è un simbolo di civiltà”. Secondo il direttore della Caritas la decisione di chiudere il rifugio a maggio rappresenta “un’opportunità dal punto di vista educativo, per accompagnare gli utenti ad uscire dalla propria situazione”. La presidente della commissione welfare e politiche sociali, Teresa Caso, ha rivolto un appello al territorio: “Le fragilità e la povertà sono in aumento e di conseguenza lo è anche la pressione su tutti i servizi. È difficile rispondere a tutti. Il lavoro di rete è sicuramente importante ma deve essere incrementato il lavoro a livello territoriale con tutti i 48 comuni, non è un tema che riguarda solo la città di Crema”.

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