09-08-2017 ore 19:25 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Gestione migranti, politica locale al lavoro. Gennuso: "Crema laboratorio sperimentale"

“Ho mandato un messaggio a chi si è speso durante le elezioni amministrative per poter discutere e confrontarci. Niente di più”. Il neo assessore al Welfare Michele Gennuso (foto a lato) sembra quasi stupito sentendosi porre una domanda sugli incontri con gli esponenti della minoranza consiliare. “Non credevo fosse una pratica così strana – aggiunge – anche perché certi temi non possono rimanere all’interno di una singola fazione”. Il riferimento è alla gestione dei migranti e dei richiedenti asilo, stretta attualità sia in città sia nei paesi del Cremasco.

 

Sicurezza e percezione

Gli incontri con gli interlocutori dell’opposizione sono iniziati nei giorni scorsi con Antonio Agazzi. L’obiettivo, spiega Gennuso, è “capire che idea hanno del fenomeno, quali soluzioni propongono. Il concetto di sicurezza percepita non può e non deve essere banalizzato: l’appello delle persone che si sentono insicure deve essere ascoltato. Che poi alle volte la percezione sia gonfiata è un altro discorso”. Il tema si presta a confronti articolati: dalle richieste di asilo al lavoro svolto dalle realtà che si occupano di accoglienza, passando per la “necessità di istituire un tavolo di coordinamento non politico ma sociale”. Il materiale su cui lavorare certo non mancherà.

 

Laboratorio sperimentale

La gestione dei flussi migratori coinvolge tanto l’Europa quanto la città di Crema. A livello locale “la presenza di richiedenti asilo ha creato situazioni di tensione sociale. Per ridurla è necessario trovare equilibrio e per far ciò bisogna ascoltare tutti. Dopodiché le scelte da prendere spetteranno all’assessorato, ma voglio che siano a favore di tutti. Si tratta di un problema di coesione: riguarda tutti, anche chi non ci ha votato”. Ragionando nel medio termine, l’auspicio dell’assessore è “fare di Crema un laboratorio sperimentale, sviluppando una capacità di gestione adeguata e consentendo alla Prefettura di imparare il metodo ed applicarlo anche nelle altre città e negli altri paesi”.

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