Nei giorni scorsi l’onorevole cremasco Franco Bordo, eletto tra le fila di Sinistra ecologia e libertà, ha presentato una interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, in merito al rischio chiusura dell'ufficio postale di Ombriano. Si tratta della seconda interrogazione nel merito, dopo quella dello scorso febbraio.
Chiusura inaccettabile
La premessa, alla base delle proteste e delle iniziative politiche degli scorsi mesi, sono note: “come il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e tanti cittadini – spiega Bordo – ritengo inaccettabile che Poste Italiane voglia in modo così coercitivo chiudere un ufficio che serve più di seimila cittadini e oltre un centinaio di imprese e attività commerciali, rifiutando ogni mediazione proposta sia dall'Anci Lombardia che dal Comune di Crema”.
Disagio ingiustificato
“Questa compressione dei servizi ai cittadini è ancor più insopportabile dato che non ha neppure una giustificazione di natura economica visto che l'Ufficio di Ombriano in virtù del numero di operazioni e di utenza giornaliera, superiori alle 150 operazioni al giorno di media, è perfettamente sostenibile dal punto di vista economico. Poste Italiane sono erogatrici di un servizio universale – conclude l’onorevole – ed è un dovere del Governo intervenire per evitare che le Poste, con questo approccio burocratico e unilaterale, provochino un ingiustificato disagio a migliaia di cittadini e all'economia del territorio”.