09-04-2020 ore 20:45 | Politica - Roma
di Andrea Galvani

Covid19. Cosa sta accadendo nelle Rsa della Lombardia? La vicenda approda in Senato

I parlamentari lombardi del Partito democratico hanno presentato un'interrogazione urgente alla Camera dei deputati e al Senato per chiedere al Governo di “fare chiarezza su quanto sta avvenendo nelle case di riposo della Lombardia e sulla tutela della salute degli anziani e degli operatori”. Il documento indirizzato al ministro della Salute (integrale in allegato) e sottoscritto da Mirabelli, Alfieri, Ferrari, Nannicini e Rampi, parte dal monitoraggio delle Rsa avviato lo scorso dal 24 marzo 2020 dall’Istituto superiore di sanità. Il titolo ufficiale è Survey nazionale sul contagio Covid-19.

 

Mortalità del 9,6 per cento

Attualmente in Italia le 4.629 Rsa ospitano 300 mila persone, l’età media è di 85 anni e il 60 per cento soffre di una demenza. Prendendo a campione 250 strutture dal 1° febbraio ad oggi si sono verificati 1.845 decessi, di cui il 39,2 per cento di persone positive a Sars-CoV-2 o con manifestazioni simil-influenzali. Il tasso di mortalità fra i residenti (residenti al 1° febbraio e nuovi ingressi dal 1° marzo), considerando i decessi di persone risultate positive o con sintomi simil-influenzali, è del 3,7 per cento, ma sale fino al 9,6 per cento in Lombardia”.

 

Il dettaglio lombardo

Entrando nel dettaglio dei casi della Lombardia su 1.130 decessi il 49,8 per cento era Covid-19 positivo o con sintomi simil influenzali. Non solo: tutti gli ospedalizzati (85 persone ospedalizzate su 70 strutture che hanno risposto al quesito, per un rapporto di 1,2) hanno presentato sintomi o positività al virus. Per l’86,8 per cento delle Rsa (hanno risposto in 235) ‘la maggiore difficoltà nella gestione dell'epidemia’ ha riguardato la mancanza di dispositivi di protezione individuale, mentre il 22,5 per cento ha riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure per contenere l'infezione. Il 36,2 per cento ha segnalato l'assenza di personale sanitario”.

 

La ricettività dei pazienti’

Secondo gli esponenti Dem, “a creare l'esplosione di casi e vittime nelle Rsa lombarde potrebbe aver contribuito anche la deliberazione della Regione Lombardia n. XI /2906 dell'8 marzo 2020, con la quale si è chiesto alle Rsa di ampliare ‘la ricettività dei pazienti’ per ospitare i casi meno gravi di persone infettate, e liberare così alcuni posti letto negli ospedali”. Una scelta “scellerata, soprattutto se non sono state fatte preventivamente le opportune verifiche circa l'adeguatezza a trattare questo tipo di pazienti”. Sottolineando l’elevato numero di denunce, i parlamentari del Pd ritengono che “se le Rsa devono accogliere o curare i pazienti Covid già presenti senza poterli ospedalizzare, allora devono essere dotate anche dei farmaci adeguati e dei medici in grado di capire gli effetti di questi farmaci su persone fragili”.

 

Strage degli innocenti’

“Il 30 marzo il Forum del Terzo Settore in Lombardia, insieme a Ledha, Uneba Lombardia e Alleanza Cooperative Italiane-welfare Lombardia, ha definito “strage degli innocenti” la mancanza di presa in carico, da parte della sanità lombarda, dei pazienti più fragili che vengono contagiati dal Covid-19”. Non solo: il presidente dell'Uneba Lombardia ha affermato: “Si è deciso, senza dirlo, che non tutti hanno diritto alle cure”. La tesi dei deputati del Pd è chiara: “nel momento in cui si è deciso che una parte della popolazione non avrebbe potuto arrivare agli ospedali si sarebbero dovute prendere tutte le misure precauzionali necessarie per gestire i contagi presso le strutture di residenza”. L’attualità è invece “desolante, con la contabilità dei decessi che aumenta di giorno in giorno e con il rischio che tali strutture si trasformino (e in alcune è già successo) in focolai dell'epidemia, mettendo a rischio, non solo chi vi risiede e chi vi lavora, ma la salute pubblica in generale”.

 

Le richieste al Ministro della Salute

Al ministro Roberto Speranza viene chiesto quale sia “il numero di contagiati Covid-19, i decessi per Covid-19 e patologie simil influenzali tra gli ospiti e il personale delle strutture Rsa della Regione Lombardia e quali siano le proiezioni numeriche di tali dati sul totale della popolazione residente presso le medesime strutture; se il Ministro in indirizzo ritenga che le indicazioni fornite alle Rsa da parte della Regione Lombardia o dalle rispettive Ats siano state congrue rispetto alle gravi condizioni epidemiche nelle Rsa e nei servizi semiresidenziali e quali verifiche intenda attuare nei confronti dell'attività di prevenzione, vigilanza e di indirizzo effettuata dalle stesse Regione; se ritenga adeguata, dal punto di vista della tutela della salute pubblica, la decisione adottata dalla Regione Lombardia di chiedere alle Rsa di ampliare la loro ricettività in modo da ospitare, in funzione deflattiva sugli ospedali, i casi meno gravi di pazienti contagiati da Coronavirus; quali iniziative urgenti intenda intraprendere, nel rispetto delle competenze territoriali in materia, per garantire l'universalità della tutela del diritto alla salute, facendo sì che anche i soggetti più vulnerabili vengano adeguatamente assistiti”.

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