09-01-2024 ore 08:27 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Via Cadorna. Bergamaschi: ‘chiusura del ponte? Una necessità tecnica per ragioni di sicurezza’

“La chiusura del ponte è una necessità tecnica, per ragioni di sicurezza del cantiere e perché sarebbe proprio impossibile fare diversamente, essendo il ponte oggetto della rimozione e sostituzione di elementi necessari alla transitabilità veicolare”. Il sindaco Fabio Bergamaschi interviene nel dibattito riguardante i prossimi lavori di riqualificazione del ponte di via Cadorna con l’obiettivo di “far chiarezza, con trasparenza, contro ogni strumentalizzazione e superficialità”.
 

Mitigare i disagi

“Nei prossimi mesi, in avvicinamento all’avvio del cantiere e quando disporremo di elementi di maggiore dettaglio (a partire dall’individuazione dell’impresa che sarà chiamata a svolgere questo delicato intervento) andremo nei quartieri di san Bernardino e di Castelnuovo per incontrare le persone, per spiegare nuovamente e ancor meglio, per ascoltare le preoccupazioni e per immaginare ogni possibile soluzione volta a mitigare i disagi. Disagi che ci saranno e che non saranno banali. Ma è un destino che non ci siamo scelti. E il destino va comunque affrontato. E, quando non ci piace, va superato. Definitivamente”.

 

Giocare il carico”

A Bergamaschi non sono piaciute le dichiarazioni dei consiglieri di minoranza “in seguito alla comunicazione dell’assessore ai lavori pubblici in merito alle tempistiche e alle modalità di intervento sul ponte”. In particolare il sindaco esprime “dispiacere e sorpresa nell’apprendere il tentativo di taluni oppositori politici di giocare il carico sulle comprensibili preoccupazioni dei concittadini e di strumentalizzare un tema tanto importante come la sicurezza e l’incolumità delle persone. Peraltro a fronte di un tema sul quale due amministrazioni, la presente e la precedente, hanno sempre agito con uno scopo preciso, palese e dichiarato: garantire la sicurezza dei cremaschi con il minor disagio tecnicamente possibile alla vita quotidiana delle persone”.

 

Valutazioni tecniche

“Sentimenti che non scalfiscono la certezza in merito alla coerenza e alla correttezza dell’iter compiuto, nonché del rigore logico seguito nella definizione di questo intervento, tanto complesso, quanto necessario, che vede in primo luogo impegnati sin dall’origine, insieme ai tecnici comunali, professionisti esperti e qualificati, alle cui valutazioni non credo sia proprio possibile opporre considerazioni superficiali, semplici desideri (pur comprensibili e condivisibili) o, peggio, vere e proprie mistificazioni della realtà”. Secondo il sindaco i consiglieri di minoranza tentano di “rovesciare la realtà dei fatti, trasformando il merito di essersi preoccupati di verificare lo stato di salute di un ponte dopo la tragedia del Morandi in una colpa per i disagi che necessariamente conseguono all’obbligo morale e normativo della sua messa in sicurezza”.

 

Monitoraggio continuo

“Il ponte è monitorato 24 ore su 24 tramite sensori. Ad oggi – spiega Bergamaschi - non ci sono indicazioni di pericolo imminente, ma il grave ammaloramento riscontrato in diversi elementi del manufatto non esclude la necessità di intervento. Il ponte non si può lasciare così, per legge, per opportunità e soprattutto per coscienza”. Quindi, come intervenire? “È stata valutata anche la possibilità di abbatterlo per realizzarne uno ex novo? Sì, eccome. È stata anche l’opzione che il comune ha astrattamente vagliato come prioritaria in un certo momento. Ma non è possibile”.

 

Il vincolo della Soprintendenza

“Non è possibile perché il ponte è vincolato ai sensi del d.lgs. 42/2004, il cosiddetto vincolo della Soprintendenza ai sensi del Codice dei beni culturali. Per questo la Soprintendenza si deve esprimere in modo prescrittivo in merito alle modalità di intervento. Abbiamo proposto di valutare laicamente ogni opzione, inclusa appunto la demolizione ed il rifacimento integrale del ponte, ma la posizione sempre espressa in ogni incontro dalla Soprintendenza è stata di conservazione del manufatto esistente. Bisogna intervenire con un “taglia e cuci” puntuale di varie travi del ponte. È così, dobbiamo prenderne atto”.

 

Tempistiche e traffico

Per quanto concerne la durata dell’intervento “si stimano 12 mesi. Ci viene tecnicamente indicato che in ogni caso un eventuale abbattimento e la ricostruzione di un nuovo manufatto non durerebbe assolutamente di meno e non causerebbe, pertanto, meno disagi alla cittadinanza. In effetti non vi è nemmeno lo spazio fisico per costruire un nuovo ponte a fianco dell’attuale. I costi: l’eventuale abbattimento e la sua ricostruzione costerebbe circa il doppio. È stato fatto stimare”. In chiusura, il traffico: “il cantiere partirà solo una volta ultimato l’intervento che la Provincia di Cremona sta svolgendo sulla tangenziale di Crema, causando già di per sé notevole disagio alla circolazione. E si farà tutto il possibile affinché l’intervento di via Cadorna possa partire in concomitanza con l’apertura del sottopasso di santa Maria: Rfi ci ha comunicato la fine lavori a settembre 2024, o comunque conciliarsi con questa”.

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