08-12-2019 ore 12:50 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Liceo Munari, Lena sul Pd: ‘strumentalizzato politicamente un provvedimento educativo’

"Dopo la lettera del consigliere Matteo Piloni all’Ufficio scolastico territoriale in merito alla decisione di comminare sanzioni disciplinari agli studenti del liceo Munari avevo preferito il silenzio ritenendo inopportuna una presa di posizione politica su una sanzione disciplinare scolastica”. Poi, spiega il consigliere regionale della Lega, Federico Lena, “ho letto le dichiarazioni del sindaco Stefania Bonaldi. Pur condividendo le belle parole sulla libertà di espressione e sulla democrazia mi trovo in imbarazzo rispetto alla presa di posizione dei due rappresentanti del Partito democratico”.

 

Entrata a gamba tesa

“Il liceo Munari è da anni una delle scuole più rappresentative del cremasco, apprezzata a livello cittadino e provinciale e, in questi giorni, grazie alla presa di posizione pubblica dei due esponenti della sinistra cittadina si trova, addirittura, sulla stampa nazionale al centro di una polemica politica che non giova all’immagine dell’istituto, dei suoi insegnanti e dei suoi studenti. Continuo a chiedermi la ragione di una entrata a gamba tesa in un tema che non ci compete: ogni istituto scolastico ha una sua autonomia dentro la quale deve essere libero di agire”.

 

Scelte collegiali

Lena si dice convinto che il preside abbia agito “con coscienza” e che abbia preso, “unitamente all’organo competente, la decisione di comminare sanzioni disciplinari “a ragion veduta” e non certo con l’intento di punire indiscriminatamente questo o quello studente. Gli istituti, oltre ad avere autonomia decisionale, hanno regolamenti che vanno rispettati: alla base del provvedimento disciplinare ci sarebbero una manifestazione non autorizzata e una serie di post sui social network che con tutto hanno a che fare, tranne che con la legittima libertà di espressione”.

 

Rispetto delle regole

“La libertà e la democrazia passano in primis dal rispetto delle regole ed è questo che dobbiamo insegnare ai nostri studenti anche attraverso sanzioni disciplinari quando necessarie. L’enorme polverone sollevato dal Pd, ormai di rilevanza nazionale, non giova alla scuola, non giova alla città e soprattutto non giova agli studenti. A me viene da pensare che, più che proteggere la democrazia, il Pd abbia preferito strumentalizzare politicamente un provvedimento educativo. Forse per colpire un preside non allineato? Mi auguro di no, anche se nutro qualche dubbio”.

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