08-07-2015 ore 20:46 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Autovelox dei Sabbioni. Dalla proposta di alzare il limite alle accuse. Il Comune: “critiche sterili, non dipende da noi”

Non si placa la polemica in merito al misuratore di velocità installato lungo la bretella che collega Ca’ delle Mosche a Ombriano, all’altezza dei Sabbioni. “Dal giorno di inizio attività dell’autovelox sulla tangenzialina sarebbero già 6 mila le contravvenzioni elevate. Questo quello che ho potuto sapere da un consigliere di maggioranza della cui parola non ho motivo di dubitare”, afferma Simone Beretta, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale.

 

Limite insopportabile

La velocità massima concessa sulla tangenzialina è di 70 chilometri orari, “un limite insopportabile e difficile da rispettare per automobilisti e camionisti” secondo Beretta, che invece propone di “portarlo almeno a 90 chilometri all’ora”. Se la giunta non riterrà di aumentare la velocità massima, secondo il capogruppo forzista sarà la dimostrazione che “l’effetto dell’autovelox è solo quello di vessare ingiustamente tanti cittadini ignari ed in buona fede. È un errore al quale dobbiamo porre rimedio: potrebbe essere che diventi possibile una mozione trasversale in Consiglio che impegni il sindaco e la giunta a chiedere alla Provincia di modificare quell’ingiusto limite”.

 

Competenza provinciale

Dal canto suo, il Comune ha risposto sostenendo che “il limite di velocità di 70 chilometri orari nel tratto in cui oggi è presente l’autovelox fisso non è stato deliberatamente deciso dal Comune di Crema, che in tal senso non ha nessuna competenza, ma è stato introdotto dall'ente proprietario della strada, la provincia di Cremona, contestualmente alla sua costruzione. Il numero di sinistri stradali susseguitisi in quel tratto, frequentemente anche ad esito mortale – l’ultimo 5 mesi fa – ha indotto la prefettura di Cremona nell'includere quella tra le strade in cui è consentito collocare impianti fissi di misurazione della velocità”.

 

Far cassa, “critica sterile”

“A differenza di imposte o tasse, le sanzioni dovute per un superamento del limite di velocità possono  per altro essere assolutamente evitate e chiunque è nella condizione di non esserne colpito. Sbaglia chi imputa al Comune un intento meramente speculativo finalizzato al far cassa, per due motivi: primo, la decisione di posizionarlo lì è stata presa diversi anni orsono con motivazioni, ancora oggi, incontestabili; secondo, il Comune è obbligato dalla legge ad utilizzare tali entrate per scopi riconducibili alla stessa sicurezza stradale, dunque vanno stigmatizzate una volta per tutte quelle sterili critiche che contestano al Comune una volontà di “far cassa” fine a se stessa”.