Il tessuto commerciale cremasco regge. Stiamo parlando delle attività di vicinato o di prossimità che stanno resistendo alla potenza dell’e commerce e dei grandi centri commerciali. Sono i piccoli negozi di paese che danno infatti la possibilità agli anziani, ai fragili, a chi non possiede mezzi per spostarsi, di poter provvedere alle proprie necessità. Lo sa bene il sindaco di Campagnola Cremasca Agostino Guerini Rocco. “In paese, poco prima della pandemia, aveva chiuso il negozio di alimentari. Vista la necessità della popolazione, come Comune abbiamo preso in mano le redini della situazione e pubblicato un bando per l’apertura di un negozio di generi primari. La famiglia Mariani ha partecipato e ora conduce un’attività che sta dando i suoi frutti. Il negozio è stato aperto nel 2022. In paese abbiamo anche due ristoranti, la farmacia e un bar. Attualmente stiamo affrontando il Pgt che intendiamo chiudere entro il 2026. Rimetteremo a verde, dopo vent’anni, un’area di 25 mila metri a nord del paese sulla quale non abbiamo ricevuto più richieste di costruzione”.
Trigolo distante dalle grandi arterie
Stabile la situazione anche a Trigolo. “I negozi storici - dichiara la sindaca Mariella Marcarini - resistono. Nel tempo non ci sono state nuove richieste. Abbiamo tre alimentari, un fiorista, il pasticcere, un macellaio e due estetiste. Per la nostra realtà, queste piccole imprese sono sufficienti. Nel Pgt sono previste aree per insediamenti produttivi, senza ulteriore consumo di suolo, rimodulando cioè i metri quadrati esistenti. Le aziende che ci sono sono storiche. Noi siamo un paese di 1650 abitanti localizzati tra Soresina e Castelleone, lontani cioè dalle strade principali come la Paullese o l’asse Crema - Brescia. La nostra economia risente anche Diu questo”.
Moscazzano è ‘all’anno zero’
A Moscazzano, come spiega il sindaco Aldo Bellandi: “dobbiamo affrontare da un paio di mesi la questione Pgt, fermo da ormai dieci anni. Siamo ancora all’anno zero. Durante la passata amministrazione erano pervenute in comune proposte interessanti per l’insediamento di medie strutture che, tuttavia, non sono state accolte. Sul commercio di prossimità dobbiamo fare una riflessione profonda. Fino a qualche anno fa avevamo tre negozi di alimentari, col tempo chiusi. Ora, il Chioso di Sotto si occupa anche della rivendita di pane e panificati”.