07-10-2016 ore 13:30 | Politica - Crema
di Ilaria Bosi

Fondazione san Domenico, bilancio non approvato. Antonio Agazzi: “mai visto un caos simile”

Baronio vota contro, Lazzari si astiene e si dimette. Mai visto un caos simile alla Fondazione san Domenico: "complimenti" a Stefania Bonaldi e al Pd, nomine azzeccate". Così commenta il consigliere di minoranza Antonio Agazzi, capo gruppo della lista Servire il cittadino, all'indomani della mancata approvazione del bilancio da parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione san Domenico.

 

Vicolo cieco

“E' il caso di dire...'c'eravamo tanto amati' – prosegue Agazzi - questa, infatti, è la situazione che vivevano, da tempo, i componenti del C.d.A. della Fondazione, con i tre membri nominati dal Consiglio comunale l'un contro l'altro armati. A condurre la Fondazione su una "strada" evidentemente sbagliata, anzi in un "vicolo cieco", sono state le nomine "lungimiranti" del sindaco Bonaldi e del Pd: errata la scelta, da parte del Sindaco, del Presidente (Peppino Strada) - giudicato troppo 'solista' - o quella dei due Consiglieri - Fausto Lazzari (Rifondazione Comunista) e Domenico Baronio (M5S) -, considerati troppo 'tecnici' per fare gli amministratori? Si, perché la Scuola di Musica ha un suo Direttore, esattamente come il Teatro ha un suo Consulente artistico; quindi gli amministratori dovrebbero avere un ruolo, uno sguardo, delle funzioni differenti. Un dato è incontrovertibile: è una crisi inedita, per la Fondazione...da cui è stato estromesso il centro-destra, tutta interna al centro-sinistra e ai rapporti che il medesimo ha tentato di intavolare con il M5S”.

 

Fondazione in panne

“Ora la corda si è spezzata – prosegue il consigliere di minoranza - essendo andati Lazzari e Baronio fino in fondo. Infatti, con due rappresentanti del Comune su tre che non hanno approvato il bilancio, il medesimo non è passato, come da Statuto. Adesso che succederà? Andremo allo scioglimento prematuro del C.d.A., e al suo conseguente rinnovo? Si continuerà a estromettere il centro-destra, come è accaduto non solo al San Domenico ma anche in seno al C.d.A. della Fondazione Benefattori Cremaschi? Verrà riproposto lo stesso Presidente e adottato lo stesso discutibile metodo...di non condivisione con la minoranza consiliare della figura chiamata a gestire quello che è, ormai, il vero 'polo culturale' della città e del territorio? Oppure interverrà la nomina di un Commissario esterno, da parte del Sindaco, sempre che sia una procedura formalmente percorribile? In ogni caso, la Fondazione San Domenico - questo è il dato saliente - è 'in panne', bloccata, a causa della politica. E ciò accade perché i nodi vengono sempre al pettine: al riguardo, Bonaldi e il Pd, non hanno altro da fare che recitare il 'mea culpa' per le criticità che Loro stessi hanno ingenerato. Vien da chiedersi, infine, in termini più generali: Rifondazione Comunista correrà da sola, a questo punto, nel 2017, alle Comunali? La crisi con Bonaldi e il Pd, da parte di Rifondazione, si è ufficialmente aperta al San Domenico? Quanto al rapporto Pd-M5S è chiaro che non è esattamente idilliaco e promettente, in previsione delle amministrative e di eventuali ballottaggi”.

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