La foto di Aylan, il bambino di tre anni ritrovato senza vita su una spiaggia di Adalia, è diventata il simbolo della crisi umanitaria dei migranti. “Siamo uguali, tutti; siamo umani, restiamolo. È con questo pensiero nel cuore – spiega Franco Bordo, parlamentare cremasco – con quell’immagine atroce, con quel peso che mi recherò a Kobane, renderò omaggio e farò memoria: per restare umani, per provare a contribuire a rimarginare la ferita, a fare ammenda per me e per noi”.
Carovana internazionale
L’annuncio del viaggio l’onorevole di Sel lo ha affidato ad un post pubblicato sul suo sito internet. Come scrive il deputato, “andrà a Kobane, da Parlamentare, con una carovana pacifista internazionale che mi porterà con il permesso delle autorità turche farà tappa anche a Suruc e ad altre città siriane. La comunicazione ufficiale del viaggio sarà rilasciata nei prossimi giorni, ma non riesco a non pensare che proprio Kobane, già carica di significato, sia anche la città natale di Aylan”.
Riti, luoghi, significati
“Non riesco a non pensare – aggiunge Bordo – che anche lui avrà avuto, con i suoi genitori i suoi ritmi e i suoi riti, i suoi luoghi, i suoi significati e che il suo corpo, ripreso in quella terribile ed eloquente fotografia (che abbiamo almeno il dovere di stampare indelebilmente nella nostra memoria personale e collettiva), avrà imparato i percorsi e le andature per i giochi. Non riesco a non pensare che Aylan era un bambino come lo sono stato io o come mio figlio”. Come in occasione del viaggio in Palestina lo scorso anno, anche quest’anno attività e pensieri del parlamentare cremasco verranno fissati in un resoconto, “un diario che condividerò con tutti quanti vorranno leggerlo”, conclude Bordo.