07-08-2024 ore 19:39 | Politica - Crema
di Eliana Lanfranchi

Contrasto alla povertà. 'La strumentalizzazione della destra per attaccare l'amministrazione'

“Il centrodestra sta scoprendo una nuova umanità o sta utilizzando la sofferenza delle persone come pretesto per l’ennesimo attacco all’amministrazione?”. Questa è la domanda posta da Teresa Caso, del gruppo consiliare Crema Aperta, dopo il recente incontro della minoranza con il gruppo dei senzatetto della città. “Giorni fa abbiamo incontrato e ascoltato le difficoltà delle persone che non hanno una casa. L’assessore Anastasie Musumary e il suo staff tecnico sono ben consapevoli di questi problemi e sono impegnati in prima linea con diversi progetti destinati alle persone più fragili per fornire risposte che vadano oltre l’emergenza. Per trovare soluzioni concrete al disagio espresso, si stanno confrontando con la rete che coinvolge anche altri soggetti che sul territorio si occupano di povertà estrema”.

 

‘L’attenzione alla dignità’

Per la consigliera Caso il dubbio è legittimo “perché in politica la memoria è sempre troppo corta e la spudoratezza non ha limiti. Alle parole strumentali noi contrapponiamo i fatti e soprattutto l’attenzione alla dignità delle persone che non deve mai venire meno, ancor di più perché povere. Per la destra, la povertà è un problema di sicurezza e di decoro. Lo hanno dimostrato in occasione del progetto di diocesi e Caritas, trasferendo il dormitorio san Martino da via Civerchi all’ex casa parrocchiale di Borgo san Pietro. Un altro esempio è l’ordinanza emessa dall’ex sindaco Bruttomesso, contro le persone che chiedevano l’elemosina, poi sospesa dal Tar di Brescia. Ricordare questi fatti aiuta a comprendere cosa sta dietro alle parole di oggi. Siamo e restiamo sempre disponibili al confronto con le minoranze, ma non accettiamo facili lezioni basate sul nulla da chi ha sempre considerato i poveri in quel modo”.

 

‘Contro gli interessi dei cittadini’

La risposta di Crema Aperta è la “destinazione di una grossa fetta del bilancio comunale alla spesa sociale, sempre bocciato dalle minoranze, che anzi ancora nell’ultimo consiglio comunale parlano della necessità di tagli al sociale. Neppure una parola sul fatto che siano i comuni a farsi carico di servizi che il governo centrale dovrebbe garantirem destinando risorse adeguate all’ente locale. Invece il governo nazionale pensa bene di operare altri tagli che al comune di Crema costeranno 650 mila euro nei prossimi cinque anni. E ogni euro tolto al comune è un euro in meno di servizi per il cittadino. Vorremmo chiedere al consigliere di Fratelli d’Italia Giovanni De Grazia, che nell’ultimo consiglio comunale ha minimizzato il peso di questo taglio sul bilancio di Crema, dove si dovranno recuperare le risorse mancanti. È incredibile che un consigliere comunale, pur di difendere le scelte del governo della sua parte politica, vada contro gli interessi stessi dei cittadini di Crema. 

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