07-04-2015 ore 20:57 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Bilancio di previsione, la cronaca del Consiglio: “non ha né capo né coda”, ma il Comune “ha trovato l'uovo di Colombo”

Il Consiglio comunale di oggi è stato dedicato agli interventi dei consiglieri di maggioranza e minoranza sul bilancio di previsione 2015. All'inizio dei lavori, in aula, solo 4 esponenti d'opposizione: i due cinque stelle Christian di Feo e Alex Boldi, Tino Arpini per Solo cose buone per Crema, Simone Beretta per Forza Italia, poi raggiunto dal collega Renato Ancorotti.

 

Le dimissioni

In apertura di seduta, il presidente del Consiglio comunale Vincenzo Cappelli ha confermato quanto anticipato oggi pomeriggio da Cremaonline, con le dimissioni di Mario Lottaroli, capogruppo di Rifondazione comunista. Stamattina alle 11.30 il suo successore, Renato Stanghellini, ha firmato la surroga e contestualmente rassegnato le dimissioni da presidente dell'associazione I Pantelù. Entrerà ufficialmente in Consiglio comunale dopodomani, giovedì 9 aprile, alle ore 17, quando la Giunta avrà modo di replicare alle osservazioni prima di passare alla votazione del documento economico tanto criticato.

 

Nè capo né coda

Durante la discussione non sono emersi elementi nuovi rispetto a quanto anticipato dagli organi di stampa (in allegato). Da segnalare l'intervento di Boldi; dopo aver paragonato il sindaco Bonaldi a Renzi per la capacità di esautorare il Parlamento il primo ed il Consiglio comunale la seconda, ha spiegato che i 5 Stelle non hanno presentato emendamenti “perché il bilancio non ha né capo né coda”, quindi è stato sufficiente rileggere quelli dello scorso anno. Tra gli elementi di novità, “scandaloso il dato delle multe, con oltre 1 milione di euro a bilancio” ed il posizionamento di un autovelox in tangenziale e “la spesa sociale ormai fuori controllo, con oltre il 50% dei morosi sconosciuti ai servizi sociali del Comune”. In sostanza, rivolgendosi alla Giunta - “chiusa in se stessa, senza alcuna volontà di aprire un dibattito serio con la minoranza” - Boldi ha dettato la linea: “dovete ridurre gli sprechi, permettere ai cittadini di vivere in una città migliore”.

 

Crema, la minoranza (foto © Cremaonline.it)

 

L'uovo di Colombo

Del medesimo avviso Tino Arpini, che alla lista del degrado “che colpisce ciascuno”, ha aggiunto le evidenti “voragini in settori di pochi”, quali sono gli impianti sportivi, l'assistenza sociale e gli asili. Dall'insediamento dell'attuale amministrazione, ha sostenuto, “la pulizia complessiva è deteriorata” e non mancano “zone della città dissestate, a rischio della stessa incolumunità dei cittadini”. Infine, dopo aver dato conto che la Giunta “ha trovato l'uovo di Colombo nei crediti Ica”, la chiusura: “andiamo invano ripetendo che il museo e la biblioteca andrebbero accorpati in un unico edificio per contenere i costi”.

 

Mettere mano, ma non ora

“Decisamente stupito” dai colleghi Gianluca Giossi: “a sentir voi vien voglia di cambiare città. Sembra di vivere in una città distrutta, terremotata”. Secondo il capogruppo del Partito democratico le critiche dell'opposizione sono infondate: “qui non stiamo giocando, le cose si fanno seriamente”. Un esempio? “La revisione delle Partecipate, la ristrutturazione del debito del Comune, l'accertamento sul sommerso con il recupero Tasi”. Non solo: “la conferma del budget alla cultura, soprattutto nel semestre Expo, l'attenzione alle fasce deboli della popolazione, l'integrazione scolastica e le agevolazioni ai nuovi insediamenti produttivi”. Per quanto riguarda il museo: “abbiamo già operato fortissime riduzioni di spesa, contiamo di valorizzare le potenzialità della struttura, spesso sconosciuta agli stessi cremaschi”. Infine: “Chiedete di aumentare le tariffe? Anche a questo capitolo metteremo mano. Non ora, quando sarà necessario”.

 

Crema, la maggioranza (foto © Cremaonline.it)

 

La pianificazione ed il principio di equità

A favore dell'amministrazione, degli assessori e dei tecnici comunali “per l'importante opera di pianificazione messa in campo e lo sforzo a vantaggio delle attività produttive”, l'intervento di Dante Verdelli, Patto civico, secondo il quale è ormai indispensabile “una seria riforma degli Enti locali, per sbloccare risorse utili ai cittadini e consentire a Comuni virtuosi come quello di Crema di poter intervenire nella valorizzazione della qualità della vita dei residenti”. Interessante il passaggio riguardante l'adeguamento delle tariffe, “che dovranno comunque rispettare un principio di equità” e che non vedranno la luce prima di settembre, “con il nuovo Isee”. Infine la cultura: “Crema deve porsi al centro del territorio e quindi non può permettersi di dismettere porzioni importanti del proprio patrimonio, sul quale abbiamo investito per anni”. Anzi: “è necessario investire ed incentivare le nostre eccellenze”.

 

Lucrare sulla spesa sociale

Per Rifondazione comunista, Camillo Sartori ha sposato le tesi di Giossi e Verdelli, aggiungendo le difficoltà incontrate dall'Ente locale nel redigere il bilancio, dato che i Comuni “sono ormai ridotti a raccoglitori di tasse per conto dello Stato, che continua a lucrare sulla spesa sociale”. A chi ha criticato il posizionamento dell'autovelox dei Sabbioni, ha risposto che “è stato posizionato in un tratto pericoloso, recentemente teatro di un incidente dall'esito tragico”; in sostanza, rallentare un po' non può far tanto male.

 

Al di là degli slogan

Non è solo un “bilancio senza prospettiva, ragionieristico”, ma la Giunta “non ha avuto il coraggio di fare quello che si doveva fare”. In conseguenza, ha sostenuto Simone Beretta, Forza Italia, “oggi Crema non è una bella città, per esserlo ha bisogno di investimento”. Oggi, “inutile negarlo”, va “assolutamente ripensato il modo in cui vanno gestiti i soldi dei cittadini”; la città, “è sotto gli occhi di tutti”, ha bisogno di investimenti; la realtà, ha concluso Beretta, “al di là degli slogan”, è una: “il vero dato è questo, c'è la necessità di mantenere la qualità della vita”.

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